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23/07/2019 18:00:00

WhatsApp, mandare foto e video può essere pericoloso

Secondo un report pubblicato da Symantec, mandare video e foto su WhatsApp ci espone al rischio di furto dati, ecco per quale motivo.

Uno dei problemi più pressanti legati alla diffusione capillare di internet è sicuramente quello legato alla perdita graduale e spesso volontaria della privacy. Sebbene esistente sin da principio, il problema tutela della privacy è rimasto per molti anni sopito, finché non è esploso il caso Cambridge Analityca. Proprio quello ha evidenziato come l’iscrizione a social e siti, come anche la navigazione sul web, porti ad una circolazione dei nostri dati sensibili da noi sottoscritta, ma non evidenziata a dovere da chi ci offre il servizio.

Un altro problema legato alla tutela della privacy, probabilmente quello più pressante, è legato alla presenza di nostre immagini e video sulla rete (sono numerosi i casi in cui attraverso i social sono state diffuse immagini intime, motivo per cui è stata creata la legge sul revenge porn). Sia i social che le app di messaggistica istantanea che le mail collegate agli smartphone utilizzano un sistema di salvataggio in cloud che consiste nel memorizzare i nostri dati e le nostre immagini in rete. Si ritiene che WhatsApp, tramite la tecnologia end-to-end, e Telegram siano sicure da questo punto di vista e che condividere un video o un immagine con i propri contatti non comporti il rischio che vengano rubati da qualche hacker. Secondo un report di Symantec non è esattamente così, cerchiamo di capire il perché.

Perché condividere video e foto su WhatsApp può essere rischioso
Stando ai risultati del report di Symantec, agenzia leader nel settore software, esistono delle app che riescono ad entrare nella memoria delle app di messaggistica istantanea e che potrebbero essere utilizzate dagli hacker per rubare foto e video. Il rischio non si presenta finché conversazioni e foto sono conservate nella memoria interna della App, ma diventa concreto quando viene effettuato il backup ed i dati vengono salvati nella memoria esterna. Su WhatsApp il salvataggio sulla memoria esterna avviene in automatico, mentre su Telegram solo quando non c’è più spazio nella Galleria e l’opzione “salva nella galleria” non è disponibile.

Secondo il report dell’agenzia, infatti, le app di cui sopra accederebbero con estrema facilità alle memorie esterne. Il problema è già noto ai gestori di WhatsApp e Telegram, i quali lavorano per risolvere la falla quotidianamente. Se anche si riuscisse a risolvere la falla nella sicurezza, bloccando l’accesso a queste app, nulla assicura che in futuro ne vengano create delle altre capaci di aggirare i sistemi di sicurezza. L’unica soluzione definitiva sarebbe dunque quella di utilizzare solo memorie interne, ma così facendo si limiterebbe la funzionalità delle App, peggiorandone il servizio.