Derubricando l’accusa di tentato omicidio in lesioni personali, il Tribunale di Marsala ha condannato a 4 anni e un mese di reclusione (anche per i reati di sequestro di persona e uso di coltello) il 32enne castelvetranese Fabio Vito Circello.
Di fatto, Circello è stato assolto dall’accusa più grave: quella di tentato omicidio. Ma giudicato colpevole, oltre che di lesioni in danno del 32enne campobellese Maurizio Bongiovanni, anche di sequestro di persona e lesioni (in danno di un romeno: Pietro Iacob) e di porto di coltello.
Fabio Vito Circello è stato, poi, assolto, come chiesto anche dallo stesso pm Niccolò Volpe, pure dall’accusa di rapina a mano armata, in danno del romeno Iacob. Nonché da porto illegale di arma in luogo pubblico. A difenderlo è stato l’avvocato Giacomo Frazzitta. Per Fabio Circello, il pm Volpe aveva invocato dieci anni e 15 giorni di carcere (di cui sette anni e 15 giorni per tentato omicidio) e 6 mila euro di multa. “Quella coltellata all’addome di Maurizio Bongiovanni fu inferta per uccidere – disse il pm nel corso della sua requisitoria - Anche se non intaccò organi vitali. Si tratta, quindi, di tentato omicidio. Non semplici lesioni personali”. Il fatto di sangue è datato 24 febbraio 2017. La coltellata sarebbe stata sferrata per vendicare l’incendio dell’auto del fratello di Fabio Circello (Giuseppe). E per questo, anche lui è finito sotto processo. Accusato anche di favoreggiamento per non avere voluto dire agli investigatori che lo hanno interrogato chi lo aveva accoltellato e perché. Infatti, subito dopo essere stato ferito (in suo soccorso arrivò lo zio Antonino Bongiovanni), avrebbe dichiarato agli inquirenti impegnati nell’accertamento dei fatti di non ricordare nulla di quanto gli era accaduto. E per incendio doloso e favoreggiamento, il Tribunale lo ha condannato ad un anno di reclusione. Ad assisterlo è stato l’avvocato Massimo Mattozzi. Per lui, il pm aveva invocato due anni. Il Tribunale di Marsala ha, infine, assolto dall’accusa di sequestro di persona e lesioni personali in concorso il 39enne castelvetranese Leonardo Circello. Secondo l’iniziale accusa, insieme al cugino Fabio Vito Circello, il 23 gennaio 2016, avrebbe sequestrato e malmenato il romeno Pietro Iacob. Per lui, il pm Volpe aveva invocato due anni. A difenderlo è stato l’avvocato castelvetranese Giuseppe Ferro, che dopo l’assoluzione del suo assistito ha dichiarato: “Sono, ovviamente, contento del risultato, nel quale abbiamo sempre creduto”. Per il più giovane dei cugini Circello, l’accusa rapina ai danni di Iacob era scattata perché il giorno in cui l’avrebbe sequestrato, costringendolo a salire sulla sua auto e portandolo in un luogo isolato, secondo l’iniziale accusa l’avrebbe anche rapinato del telefono cellulare Samsung Galaxy.
Ma per la contestata rapina, il pm Volpe ha chiesto l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”.