Si sbloccano i concorsi alla Regione. Cade quindi il blocco delle assunzioni introdotto oltre dieci anni fa. Già dal prossimo autunno l'assessorato alla Funzione Pubblica, guidato da Bernadette Grasso, potrà pubblicare i primi bandi. La norma approvata ieri prevede che già nel 2019 possano essere messi a bando il 75 per cento dei posti da funzionario che si sono liberati nel 2018 per effetto dei normali pensionamenti. Occhio alla formulazione della frase: significa che non sono previsti nel turn over gli esodi frutto dei prepensionamenti e di Quota 100. L'anno prossimo le sostituzioni corrisponderanno all'85% dei pensionamenti registrati quest'anno. Mentre dal 2021 il 100% di chi lascerà gli uffici verrà sostituito.
In autunno la Regione potrà bandire il primo concorso per 82 funzionari. Questo perché i normali pensionamenti del 2018 sono stati 110. Ma pochi mesi dopo, nel 2020, la Regione potrà già bandire un secondo concorso per sostituire l'85% dei normali pensionamenti che verranno registrati quest'anno: le previsioni indicano che saranno 103 e dunque i posti a bando saranno altri 87. Mentre nel 2020 i pensionamenti saranno 109 e i posti a bando nel 2021 altrettanti. E così il totale dei posti di questa prima tornata - che fa riferimento al 2019 e al 2020 - sarà di 169 per la figura di funzionario.
Per la dirigenza le percentuali del turn over sono più basse: 30% nel 2019 su dati del 2018, 40 per cento nel 2020 e 50% dal 2021 in poi. Il primo concorso potrà mettere a bando dunque 6 posti e il secondo 11.
Nella norma faticosamente approvata all'Ars ieri è previsto anche il recepimento di Quota 100: dunque anche i regionali potranno lasciare gli uffici con 32 anni di contributi e 68 di età. Saranno un centinaio a sfuggire così alla legge Fornero.