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28/07/2019 00:00:00

Dibattito su Carola Rackete, Assostampa Sicilia: “Non possiamo rimanere indifferenti"

La Commissione Pari Opportunità di Assostampa Siciliana, Sindacato unitario dei Giornalisti, desidera esprimere la propria opinione sui contenuti del dibattito che coinvolge la figura di Carola Rackete, in particolare sull’indumento intimo con cui si è presentata, anzi con cui non si è presentata, in procura negli scorsi giorni“.

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte ai toni utilizzati dal giornale Libero, moralistici, goliardici e di certo lontani dal giornalismo di qualità - si legge in una nota -. Non è accettabile che di fronte alla drammaticità di una vicenda che tocca da vicino la vita di esseri umani e i loro diritti, un giornale nazionale si soffermi sul reggiseno della comandante della Sea Watch. Questo precipitare della carta stampata nella spirale di uno stile che scimmiotta quello istintivo e involuto dei dibattiti digitali, tradisce il lavoro di tutti noi, dei colleghi e colleghe che si impegnano per raccontare con onestà, spirito di servizio, modalità adulte. Parlare di “sfrontatezza personale” e di “dettaglio fuori luogo”, a proposito del reggiseno assente, invocare “un po’ di decenza in più in un luogo pubblico”, sono espressioni intollerabili da parte di un giornalista. Una stampa libera e civile, conscia del proprio ruolo, può tollerare l’assenza di reggiseni, ma deve obbligare tutti, soprattutto se stessa, a indossare i neuroni", conclude la nota.

E a Messina intanto l'assessore comunale alla Cultura, Enzo Trimarchi si è sospeso dalla carica e non parteciperà ai lavori di giunta fino a quando non ci sarà un pubblico chiarimento con l'arcigay di Messina già fissato per il prossimo martedì. Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca sulla sua pagina Facebook dopo che in un post l'assessore aveva scritto che Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch si veste "da trans qual è " scatenando le polemiche dell'Arcigay. De Luca ha rimproverato l'assessore per il modo dispregiativo con il quale ha inteso la parola 'trans' chiedendogli di chiedere a Rosario Duca, presidente dell'Arcigay di Messina, in pubblico le sue scuse. "Se Duca - ha detto De Luca - accetta le scuse, non farò provvedimento di revoca all'assessore. Io sono l'uomo più peccatore del mondo ma le discriminazioni non mi piacciono".