Aggrediscono medico e assistente e mettono fuori uso la sala della risonanza magnetica. E' successo ieri sera all'ospedale Villa Sofia di Palermo, dove, una ventina di parenti di un signore che si doveva sottoporre ad una risonanza magnetica, per sospetto ictus, hanno aggredito e il medico radiologo e l'assistente. I parenti hanno fatto irruzione in reparto trasformando la corsia in un ring. Sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare gli animi e a quel punto gli autori dell'aggressione si sono dati alla fuga. Al monento non è possibile usare la sala della risonanza per i pazienti in barella.
Il paziente era già stato accolto e il tecnico di radiologia stava compilando il questionario relativo alla sicurezza del paziente stesso, chiedendo alla moglie eventuali controindicazioni alla esecuzione dell’esame. Per i figli del paziente, invece, si stava perdendo tempo. Hanno iniziato ad insultare e a prendere a spintoni il medico intervenuto per sedare gli animi, e hanno continuato sfondando la porta in vetro di accesso alla sala di Risonanza Magnetica che è stata divelta per introdurre a forza la barella in metallo. Solo l’arrivo dei carabinieri, chiamati dal personale in servizio, è riuscito a riportare la situazione quasi alla normalità.
Il paziente al termine dell’esame (che non ha evidenziato il paventato ictus cerebrale) è stato ricoverato in Neurologia. "L'ennesimo episodio di aggressione a danno di lavoratori della sanità, questa volta a Palermo, conferma l'urgenza di una legge antiviolenza". Lo scrive su Facebook il ministro della Salute Giulia Grillo. "Basta Far West - prosegue - le corsie e gli ambulatori sono patrimonio di tutti i cittadini cosi' come chi vi opera ogni giorno. Chi sta bloccando il Paese e il lavoro del Parlamento si assume anche la responsabilità di fermare questa importante legge di civiltà".