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19/08/2019 06:00:00

Scuola, la crisi di governo blocca i concorsi. I precari restano... precari

 La crisi del governo Lega-5 Stelle tiene sulle spine. Nei prossimi giorni si delineeranno i prossimi passaggi che subirà la politica nazionale, se aprire una crisi di governo o l'asse giallo-verde tirerà a campare per un altro po'.


Nel frattempo questo scontro istituzionale non fa stare tranquilli i precari delle scuole italiane. Le conseguenze di una crisi di governo saranno molte, tra cui quella della sostituzione del Ministro dell'Istruzione Bussetti, in caso di rimpasto e di proseguo del governo giallo-verde. Ma soprattutto si rischia l'ennesimo rinvio dei concorsi, quello straordinario per i precari e quello ordinario. Il rischio è per quasi 80 mila insegnanti precari.
Nelle scorse settimane era stato approvato, tra mille difficoltà, “salvo intese”, il decreto scuola che sbloccava il concorso straordinario e ordinario.
Il Concorso Scuola non si farà, non in tempi brevi perlomeno, e nemmeno il concorso straordinario sui PAS (Percorsi Abilitanti Speciali).


Il PAS era previsto per circa 55mila docenti, e il Concorso Scuola per altri 24mila: un totale quindi di circa 79mila docenti che rimarranno precari o disoccupati, a fronte di migliaia di cattedre vacanti che saranno coperte con supplenti chiamati dalle graduatorie o tramite messa a disposizione.
Importante era il Pas, una sorta di sanatoria per gli insegnanti precari con più di tre anni di servizio.
Era previsto anche l'aumento di 120 euro lordi per lo stipendio di maestri e professori, per adeguare la paga agli stipendi europei, ma è saltato anche questo accordo.

Eppure in una nota il ministro Bussetti quasi esulta per "i risultati raggiunti". "All’inizio del nostro mandato abbiamo assunto impegni precisi con
gli elettori. Da allora non ci  siamo mai fermati, lavorando per  mantenere fede a quelle promesse e per raggiungere importanti traguardi". Comesenulla fosse successo il Ministro dell'Istruzione fa un elenco, abbastanza striminzito delle cose fatte, e aggiunge: "Avviata una nuova stagione di concorsi per la stabilizzazione dei docenti precari". Ma è stata subito interrotta.


Nel 2019 in ogni caso non sarebbe cambiato nulla, ma i concorsi che si dovevano fare entro l'anno per garantire stabilità nel 2020 a questo punto saltano.


Non è però una bella notizia per i precari della scuola che nel nuovo anno scolastico saranno già in 160-170 mila.
I sindacati infatti avevano già lanciano l'allarme sui supplenti nelle aule delle scuole italiane da settembre. Allarme condiviso anche dalle opposizioni in Parlamento.

Secondo i calcoli sono circa 58 mila i posti disponibili per i quali il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti aveva chiesto l'immissione in ruolo. Ogni anno però mancano gli aspiranti, in particolare per le cattedre di sostegno. Circa 28 mila posti che rimarrebbero senza assunzioni. A tutto ciò si aggiunge Quota 100. Con la misura del Governo, oltre ai pensionamenti ordinari, si andranno ad aggiungere altre 20 mila cattedre che restano vacanti. Poi si aggiungono le oltre 100 mila supplenze “tradizionali” che ogni anno raggiungono numeri importanti. Il conto è presto fatto, se tutto va bene saranno dai 150 a 170 mila gli insegnanti precari nella scuola italiana da settembre, insegnanti supplenti che dovranno coprire le migliaia di cattedre vacanti. I sindacati per questo avevano chiesto al ministro di presentare in fretta il decreto legge in cui viene previsto che il nuovo concorso per circa 48 mila unità abbia una parte riservata ai precari della terza fascia.
Ma la crisi di governo ha fermato tutto.