Cresce la paura per lo stato di instabilità dello Stromboli, il vulcano delle Eolie eruttato lo scorso 3 luglio in maniera impressionante.
In un video, pubblicato sul sito dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il dottor Eugenio Privitera, direttore dell’Osservatorio Etneo, ha descritto l’attuale condizione venutasi a creare in seguito all’esplosione dello scorso 3 luglio. A detta dell’esperto non sono da escludersi altre violente esplosioni. C'è da dire, però, che non esistono informazioni sufficienti per prevedere nuove eruzioni.
Inoltre viene preso in considerazione anche il rischio tsunami.
Lo Stromboli "si è mantenuto in stato di apparente instabilità, con esplosioni di ampiezza media o alta nei crateri sommitali", ha detto l'esperto. Non si possono escludere in futuro altre esplosioni di questo tipo, perché "lo Stromboli è un vulcano in attività persistente e ciò determina la presenza di un rischio vulcanico costante". Dalla violenta esplosione dello scorso 3 luglio, considerata tra le più forti registrate dal 1985, ossia da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, "abbiamo assistito anche ad alcune piccole colate laviche per trabocco sulla parte medio-alta della sciara del fuoco - prosegue Privitera- e a piccole frane, con il rotolamento di blocchi incandescenti che finiscono in mare".