Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/09/2019 10:28:00

Governo Pd-M5s, oggi il voto su Rousseau. Cosa dicono i sondaggi

 Oggi gli attivisti del movimento Cinque Stelle dovranno esprimersi in favore dell’accordo di governo Pd-M5S.


Al via le votazioni dalle 9 alle 18, nel quesito viene indicato proprio l’asse con il Partito Democratico, una sorta di referendum che vuole coinvolgere la base del movimento utilizzando la democrazia diretta.
Certo, se lo avessero fatto prima le interlocuzioni sarebbero state diverse e si sarebbe perso meno tempo. La posizione di Luigi Di Maio è abbastanza silente, non si esprime, non incita ad alcun voto, quella di Alessandro Di Battista, invece, e di Gianluigi Paragone è per il no. Giuseppe Conte e Beppe Grillo si sono schierati in favore del Sì.


C’è di più, i dissidenti dei pentastellati nel caso di vittoria del si, quindi dell’alleanza con i dem, sono pronti a formare un contenitore che si chiamerà “Liberi Cittadini”, un supporto alla Lega di Matteo Salvini.
Il movimento Cinque Stelle si è spaccato, diviso su questa alleanza che molti reputano innaturale, piegati ai dem solo per non andare al voto.


Davide Casaleggio non si è schierato e dato indicazioni di voto.
Insomma, la formazione di un governo del Paese è lasciato ad un voto su una discutibilissima piattaforma. Un movimento che ha fatto tutto e il contrario di tutto, che ha scaraventato litri di veleno contro i dem, salvo ora farci un’alleanza sotto le mentite sfoglie della salvezza dell’Italia.


Ed è lo stesso quello che accade dentro al Pd, le prese di distanza dai grillini sono state forti e anche molto nette, eppure oggi per la Patria si china il capo.


E cosa dicono i sondaggi? Il 58% degli elettori del Pd considerano non gradita la figura di Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio, la Lega perde 4 punti di percentuale rimanendo tuttavia sopra il 30%, sale il movimento Cinque Stelle che passa da 17,3 al 21,4%.
Scende il Pd che va dal 22 al 21,1%, cresce Fratelli d’Itali che passa dal 6,6 al 6,9%, passo indietro ancora per Forza Italia che va dal 6,5 al 6,2%.
Sono questi i dati emersi dall’ultimo sondaggio effettuato da Swg commissionato da La7.
E se ne esce rafforzata la figura di Conte c’è un aspetto che non può non fare riflettere: questo ondeggiare da destra a sinistra quasi fosse cambiare il gusto di un gelato.


Serve un governo di svolta, lo dice Nicola Zingaretti, segretario nazionale dei dem: “Un governo che cambi radicalmente quello che abbiamo visto", omettendo che quello che hanno visto lo ha portato avanti il socio di maggioranza del governo gialloverde: i grillini.