Il ritorno di Salvatore Ombra alla presidenza di Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani Birgi, sembra abbia consentito di riaprire il dialogo con Ryanair, basata sullo scalo fino a pochi anni fa. L'addio del vettore irlandese, conseguenza del mancato rinnovo degli accordi commerciali, ha significato la perdita dell'ampio mercato che Trapani aveva conquistato contribuendo alla crescita turistica della Sicilia occidentale. I numeri parlano chiaro.
Nel 2011, sotto la precedente presidenza di Salvatore Ombra, il movimento passeggeri si attestò a 1,8 milioni. Nel 2018 sono stati 480mi1a. Ora Airgest è nelle condizioni di richiamare sullo scalo Ryanair grazie alla legge approvata nel corso dell'estate e che consente di avviare investimenti assegnando i relativi contributi alle compagnie aeree in forza della dimostrazione che producano ricavi superiori. Una opportunità estesa ad almeno altre tre compagnie che, sulla base degli studi di mercato e della capacità operativa delle rispettive flotte, assicurerebbero la creazione di un network esteso alle principali destinazioni continentali e domestiche.
A disposizione, da impiegare entro il 2019, ci sono 4,6 milioni di euro. Salvatore Ombra parlerà della possibilità di tornare a collaborare con Ryanair volando a Dublino il 30 settembre per incontrare i vertici del vettore low cost. Senza perdere di vista le opportunità di imbastire rapporti con altre compagnie aeree in grado di rivitalizzare lo scalo trapanese.