La sua colpa è stata quella di aver fatto il proprio dovere, sequestrando le lamette – che erano di più rispetto a quelle consentite – che il detenuto aveva nascosto nella sua cella.
Così l’agente di polizia penitenziaria è stato aggredito dal recluso – di nazionalità straniera – che gli ha sferrato un pugno in faccia. L’aggressione si è verificata alle carceri di Favignana. L’agente picchiato ha riportato contusioni guaribili in meno di una settimana. L’aggressore dopo essere stato immobilizzato dagli altri agenti è stato trasferito in isolamento. Non sarebbe nuovo ad episodi del genere.
“Il carcere di Favignana – denuncia il segretario generale della Uilpa Gioacchino Veneziano…- è una polveriera, poiché la decisione scellerata di non prevedere l’aumento dell’organico di Polizia Penitenziaria fortemente voluto dal nostro sindacato e previsto a Palermo dal passato Provveditore è rimasta inevasa a Roma, forse perché qualcuno ha preferito privilegiare le grandi strutture carcerarie.
Mortificanti sono i dati numerici, - prosegue Veneziano…. – infatti per vigilare su 106 detenuti, di cui 70 per ordine e sicurezza con residui di pena altissimi , sono presenti in totale (Comandante di reparto compreso), appena che 45 poliziotti, a cui bisogna detrarre le 10 unità addette ai servizi sussidiari la sicurezza, ulteriori 18 unità per il godimento dei diritti cioè, licenze, riposi, malattie, permessi, rimanendo appena 17 poliziotti sulle 24 ore che dividendoli per 4 turni significa che nei turni serali e notturni appena un paio di colleghi controllano e vigilano sui pericolosissimi criminali richiusi”