Il Tar Sicilia ha dato ragione al Comune di Trapani rigettando il ricorso presentato da Michele Rallo e Giuseppe Bica, esponenti di Fratelli d’Italia, ai quali l’Ente aveva negato l’occupazione temporanea di suolo pubblico per allestire una raccolta di firme a sostegno dell’articolo 21 della Costituzione.
Diniego motivato dal fatto che non era stata resa la dichiarazione antifascista richiesta dal Comune. Il Tribunale amministrativo regionale ha giudicato legittima la mozione antifascista, sostenendo che il ricorso “non appare assistito da adeguato fumus boni juris in quanto trattasi di dichiarazione la cui richiesta non appare illegittima, risolvendosi la stessa nella dichiarazione di fedeltà dei richiedenti ai valori costituzionali e, comunque, nel rifiuto della violenza e delle minacce ai fini politici”.
“Esprimiamo soddisfazione – dichiara Valentina Villabuona (Punto Dritto) - per l’ordinanza con la quale il TAR ha rigettato il ricorso contro la dichiarazione antifascista richiesta dal Comune di Trapani per l’occupazione temporanea del suo pubblico.La difesa dei valori costituzionali è quanto mai attuale in un momento storico difficile, dove certi rigurgiti tentano con poco successo di ritornare”.
“Il plauso prosegue - va poi ai consiglieri comunali trapanesi che hanno portato avanti la mozione e poi approvato il regolamento, senza alcun tentennamento, nonostante la pressione di chi invocava in modo strumentale la difesa dell’art. 21 della Costituzione”.
“L’auspicio- conclude Villabuona- è che altri comuni prendano esempio da quello di Trapani ad iniziare da Erice dove ancora si attende il regolamento, nonostante il consiglio comunale si sia pronunciato favorevolmente oltre un anno fa”.