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27/09/2019 06:00:00

Com'è andato il consiglio comunale "segreto" sui servizi sociali a Marsala

A Marsala ci voleva un consiglio comunale a porte chiuse, in assenza di stampa e pubblico, erroneamente chiamato “segreto”, perché i consiglieri fossero tutti presenti in aula.


Quando la materia diventa scottante e quando la paura fa novanta ecco che ognuno fa scudo e cerca di farsi rappresentare da se stesso.
La seduta ha avuto ad oggetto la questione dei Servizi Sociali, la loro gestione, le tante cose strane che ruotano attorno ad un settore che ogni anno impegna qualcosa come 20 milioni di euro nel bilancio comunale. Le criticità erano state più volte sollevate dal consigliere Daniele Nuccio che ha chiesto e ottenuto l’istituzione di una commissione speciale di indagine, che ha per un po' di mesi presieduto.
Tante le questioni, i dubbi riguardavano i pagamenti arrivati ad alcune cooperative prima che di altre, il ricovero di alcuni soggetti in determinate strutture e non in altre, conflitti di interessi.


Situazioni che hanno fatto drizzare le antenne a Nuccio che ha messo tutto nero su bianco, denunciando anche la scarsa collaborazione dei suoi colleghi di commissione, spesso assenti facendo di fatto venir meno il numero legale e quindi le sedute di commissione.
In qualche seduta consiliare, pubblica, il consigliere ebbe a dire proprio che si faceva ostruzionismo allo svolgimento dei lavori, boicottato sia dagli altri consiglieri che dall’amministrazione e dall’assessore al ramo, Clara Ruggeri.
Per queste ragioni, e non solo, Nuccio si dimise da presidente, carica che venne poi ricoperta dal consigliere Ivan Gerardi del movimento CentrAli per la Sicilia.


E nella giornata di mercoledì si è tenuta la seduta a porte chiuse.
Quello che è trapelato è che il dibattito è stato intenso per tutto il pomeriggio, non sono mancati i toni accesi di discussione tra lo stesso Nuccio e Giovanni Sinacori, ad esempio, magari perché in ballo sono stati tirati nomi vicini al consigliere Udc.


In aula è venuta fuori anche l'inchiesta antimafia “Scrigno”
in cui è stato arrestato l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, e da quelle carte emergeva una forte ingerenza nel mondo delle cooperative e dei servizi sociali del politico ex Pd.

La relazione finale che ne è venuta fuori non è appagante per molti consiglieri, dicono che sia stata volutamente scremata, di certo è che è stata depositata alla Procura della Repubblica. Le indagini sono in corso.
Il documento è stato approvato alla presenza dei consiglieri che sono rimasti in aula ad eccezione di Nuccio e di Aldo Rodriquez.


"Al netto della riservatezza delle questioni che abbiamo trattato, in osservanza al regolamento comunale, credo tuttavia che i cittadini e gli organi di informazione abbiamo il diritto di sapere quanto accaduto nella seduta di consiglio comunale a porte chiuse, nella quale abbiamo trattato la relazione della commissione d'inchiesta sui Servizi Sociali – è il commento di Daniele Nuccio. Il mio voto di astensione è il frutto di una argomentazione che mi ha portato a dimostrare ai colleghi la superficialità, la parzialità di una relazione che, seppur contiene in sé degli spunti di verità interessanti e che confermano tutte le perplessità che in questi anni ho denunciato, trascura tutti gli aspetti più importanti e che sono presenti nel carteggio che la commissione successivamente alle mie dimissioni dal mio punto di vista avrebbe potuto consultare ed approfondire.

Si è preferita la "via morbida", quasi a voler dire che il tutto si poteva concludere in una bolla di sapone. Non si è voluto approfondire alcun aspetto che portava al riconoscimento di tutte le influenze e delle connessioni ambigue che insistevano ed insistono fra un settore di vitale importanza per il comune di Marsala e certa politica e questo è grave. Perché ancora una volta abdichiamo al nostro ruolo, preferendo timidamente accodarci alle determinazioni alle quali giungono magistratura e forze dell'ordine, che pure negli ultimi anni hanno chiaramente dimostrato gli interessi che in quel mondo pure ci sono. Quando mi sono dimesso denunciai l'impossibilità a continuare i lavori perché il clima che si era determinato e le continue assenze non lo permettevano.

Strano per una commissione che pure era il frutto di una votazione unanime del Consiglio Comunale e per diversi componenti che liberamente avevano scelto di farne parte. Personalmente chiudo un capitolo con la consapevolezza di aver fatto nient'altro che il mio dovere, di aver lavorato nell'interesse dell'ente che rappresento e riconoscendo che alla fine, quando i conflitti di interesse e le ambiguità hanno la meglio su un settore così delicato a farne le spese sono i cittadini, gli utenti, i lavoratori. Il caso ha voluto che questa discussione si svolgesse alla vigilia dell'anniversario della morte di Mauro Rostagno. Possiamo decidere di commemorare un uomo, un giornalista con la schiena dritta con fiumi di retorica oppure scegliere di far tesoro dei suoi insegnamenti, in un territorio difficile qual è la provincia di Trapani. Un territorio nel quale ancora oggi come allora serve alzare l'asticella del controllo al fine di limitare il potere di infiltrazione delle consorterie, della criminalità organizzata, dei comitati d'affare. Lo dobbiamo anche a tutti quei funzionari ed operatori che ogni giorno con tante difficoltà ma con grande senso del dovere portano avanti un settore così delicato che va profondamente ristrutturato”.

Il consiglio comunale si è tenuto a porte chiuse, “segreto”, ma i segreti su questi fatti possono creare ancora più attriti alla vigilia di una campagna elettorale.