Pd in calo al 19,5%, a causa della scissione di Renzi. La Lega cala al 30,8. Da luglio il Carroccio ha perso 5 punti. M5S giù di oltre 3 punti (20,8). Sale Fratelli d’Italia. Lo rivela il sondaggi di oggi di Pagnoncelli per il Corriere della Sera:
Le intenzioni di voto evidenziano alcune differenze apprezzabili rispetto alle stime di fine agosto. Innanzitutto per la presenza della nuova formazione di Renzi. Il risultato di questa forza è stimato oggi al 4,8%, qualche decimale sopra il risultato ipotizzato all’atto della nascita.
Come era lecito attendersi il Pd è quello che ne esce più ridimensionato: oggi è infatti al 19,5%. I punti persi sono dovuti sostanzialmente alla presenza di Renzi, il cui consenso proviene per quasi i due terzi dal Pd; per il momento i dem non riescono a compensare le uscite dei renziani con il ritorno di elettori anti-renziani che avevano lasciato il partito.
Il M5S subisce anch’esso una contrazione significativa, passando dal 24% della rilevazione precedente, all’attuale 20,8%. In questo caso la formazione renziana non sembra rappresentare una delle cause della flessione. La perdita infatti è sostanzialmente dovuta al passaggio di una parte di questi elettori nell’area dell’incertezza e dell’astensione. La mobilitazione iniziale a favore del governo sembra rientrare, anche per le numerose polemiche e per le perplessità che autorevoli esponenti del Movimento hanno espresso nelle ultime settimane.
Anche la Lega vede contrarsi il proprio consenso: scende infatti di un punto rispetto alla rilevazione di fine agosto, attestandosi a poco meno del 31%, ma complessivamente risulta in flessione di oltre 5 punti rispetto a fine luglio, quando era al governo. Il calo, dovuto come abbiamo detto alle perplessità per il comportamento di Salvini e oggi presumibilmente enfatizzato anche dalla diminuita presenza mediatica del leader (non tanto sul web, quanto su stampa e tv) vede un passaggio verso l’astensione da un lato e verso FdI dall’altro che, infatti, segna un ulteriore incremento e si avvicina al 9%. Il posizionamento chiaro di Meloni, la polemica con il governo, la sua visibilità sui media, fanno premio e per una parte degli elettori rappresentano un’alternativa alla Lega. FI migliora il proprio risultato (oggi è al 7%), nonostante le polemiche interne. Infine la sinistra, che si mantiene poco sotto al 3%, senza ricadute apprezzabili in riferimento alla nuova situazione.