Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/10/2019 02:10:00

Scrivono Ida e Nino, sulla cattiva gestione della Biblioteca di Favignana

 Mi chiamo Ida Tedesco Zammarano e sono bibliotecaria presso la Biblioteca Etnografica Giuseppe Pitrè di Palermo.

Già da anni, nel mese di settembre, io e mio marito villeggiamo a Favignana, isola che amiamo molto e dove nel tempo sono nati legami di amicizia con diversi isolani e con persone che ne hanno fatto il loro luogo d'elezione.

Insieme a mio marito mi associo all'appello diffuso a favore della Biblioteca di Favignana "Fratelli Giangrasso", che ormai da anni versa in condizioni di abbandono, da noi personalmente constatate con stupore e dispiacere.

All'inizio dei nostri soggiorni favignanesi, negli anni passati, una gentile impiegata comunale ora in pensione si occupava dell'istituzione, dando informazioni, effettuando i prestiti librari e svolgendo servizio di vigilanza.

Negli anni successivi la biblioteca è diventata via via sempre più trascurata e inaccessibile e, quando qualche impiegato su espressa richiesta di un visitatore veniva ad aprirla, quest' ultimo era lasciato in balia di se stesso, non curandosi nessuno se la persona fosse magari un trafugatore di libri.

La presenza di una biblioteca in un luogo, grande o piccolo che esso sia, è segno di civiltà. Una sua cattiva gestione o addirittura la chiusura di essa, connotano negativamente quel luogo, danneggiano l'immagine dei suoi abitanti e danno dei responsabili dell'amministrazione un'idea di scarsa sensibilità culturale.

Distinti saluti,

Ida Tedesco Zammarano e Nino Russo.