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21/10/2019 15:00:00

Cresce la spesa per la sanità in Sicilia, ma resta la più bassa del Paese

La spesa sanitaria in Sicilia, tra il 2013 e il 2018, è cresciuta più della media nazionale (+2% contro l'1,3%) ma resta comunque la più bassa del Paese. Nell'Isola la spesa pro capite è pari a 1.848 euro, a fronte della madia nazionale di 1.922 euro. In totale, l'anno scorso, la spesa pubblica è stata pari a 9,2 miliardi di euro, il 7,97% del totale nazionale e pari al 10% del Pil.

E' quanto si legge nello studio 'The Europea House-Ambrosetti" realizzato nell'ambito del Forum 'Meridiano Sanità Sicilia', che si è concluso oggi a Palazzo dei Normanni con l'intervento del governatore Nello Musumeci, del presidente dell'Ars Gianfranco Micchiché, dell'assessore alla Salute Ruggero Razza e del vice presidente della conferenza Stato-Ragioni e governatore della Liguria Giovanni Toti.

Dai dati elaborati dallo studio Ambrosetti emerge che oggi la Sicilia ha la popolazione più giovane del Paese ma nei prossimi 20 anni avrà il più alto tasso di over 65. "Un dato - ha detto Musumeci - che ci pone di fronte al dovere non soltanto di garantire prestazioni essenziali, ma anche di creare un contesto sociale adeguato all'anziano, in una terra con un alto tasso di povertà". Il governatore parla di nuovi investimenti: "La sanità incide per oltre l'11% del pil siciliano, fattore economico di straordinaria importanza per il quale è stata liberata una spesa di oltre 1 miliardo e mezzo affinché città come Palermo e Siracusa possano esser dotate di ospedali degni di questo nome".

L'assessore Razza ha puntato l'accento sulla necessità di una strategia nazionale dichiarando che "il tema da affrontare per creare sviluppo non è legato all'abolizione di un ticket che paga una parte molto ridotta della popolazione italiana. Occorre un piano straordinario che consenta alle regioni italiane, soprattutto alle regioni del mezzogiorno di spendere tutte le risorse che sono a loro disposizione".

Per il governatore della Liguria Giovanni Toti "l'aumento dell'età media della popolazione, l'innovazione delle cure, l'accorciamento della degenza, la cronicità, i nuovi investimenti, la gestione dei grandi dati aggregati del mondo sanitario sono temi su cui le regioni si confrontano per tenere sotto controllo la spesa pubblica da un lato, ma anche per riuscire ad individuare sempre di più i meccanismi di cura e di sostenibilità dell'intero sistema sanitario".

Le conclusioni sono state affidate al presidente dell'Ars Gianfranco Micciché: "Il report sulla sanità siciliana ha consentito di fare incontrare la sanità pubblica con i privati del settore. La moderna sanità non si può più restringere nel territorio in cui opera, ma va inserita in macro aree; per quanto ci riguarda nella macro area mediterranea. Non a caso hanno partecipato ai lavori gli ambasciatori del Portogallo, della Giordania, di Corea e della Malesia".