“Vanno bene gli studi e i progetti per il risparmio energetico, ma bisogna evitare che i cittadini debbano attendere anni per ottenere le autorizzazioni”. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, intervenendo al convegno: ‘Il ruolo della programmazione europea 2021/2027 nella transizione energetica in Sicilia’, ha ribadito la necessità che in Italia si superi il regime “autorizzatorio”, che spesso spinge la gente a rinunciare alle innovazioni tecnologiche e ai vantaggi fiscali.
“Per installare 20 metri quadrati di pannelli solari in campagna – ha continuato Miccichè – ho dovuto chiedere 28 autorizzazioni a 28 enti diversi. Ero sul punto di rinunciarvi. Realizzato l’impianto, si è azzerata la bolletta energetica. Quindi, conviene, ma bisogna cambiare le regole”.
Il presidente dell’Ars, poi, ha lanciato una provocazione sul piano culturale: “Altrimenti, ci affidiamo al nucleare che è tanto avversato nel nostro Paese. Sappiamo tutti che se dovesse esserci un problema nella centrale nucleare francese vicina a Ventimiglia, ne subiremmo anche noi le conseguenze. Nel bilancio dello Stato italiano, la voce che costa di più è quella relativa all’acquisto di energia elettrica dall’estero. Una spesa che impone di ridurre i trasferimenti per sanità, infrastrutture e istruzione. Diciamo no all’energia nucleare, che non costa nulla; rinunciamo all’energia da fonti alternative, a causa della troppa burocrazia. E’ necessario rivedere le norme che regolano il sistema per evitare che ancora, in Italia, si prevedano autorizzazioni per ciò che è già autorizzato da una legge”.