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27/10/2019 07:25:00

“L’enigma del reale”, la pittura caravaggesca nello splendido Palazzo Corsini, a Roma

 Palazzo Corsini si trova su via della Lungara, a Roma, ed è uno splendido edificio, abbellito da un giardino, risalente al XV secolo.


Ancora poco conosciuto alla massa di turisti che arrivano in città, negli ultimi anni è diventato, per i residenti, un luogo interessante ed attraente grazie alle scelte strategiche della dottoressa Flaminia Gennari Santori – Direttore delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini dal 2015.


Il 2019, il museo di via della Lungara, è stato luogo di incontro tra antico e contemporaneo in un’audace retrospettiva dedicata al fotografo statunitense Robert Mapplethorpe.


Per mesi, nelle antiche sale, le foto di corpi nudi e di fiori sinuosi si sono confrontate con la quadreria settecentesca, frutto del collezionismo della famiglia dei Principi Corsini.


Adesso, e fino al 2 febbraio 2020, il Palazzo ospiterà la mostra L’enigma del reale. Ritratti e nature morte dalla Collezione Poletti e dalle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, a cura di Paola Nicita.

Oltre ai pregiati dipinti della collezione permanente del museo (che include Caravaggio, Reni, Guercino, Rubens, van Wittel), sarà possibile ammirare 28 opere, alcune mai esposte a Roma, provenienti dalla collezione di Geo Poletti (1926 - 2012), storico dell’arte, pittore e collezionista.


Si tratta per lo più di nature morte di ambito caravaggesco, come Vasi di fiori e frutta (attribuita al Caravaggio da Poletti), Natura morta con tuberosa (della collezione Barberini), di opere dedicate alle “Cucine” emiliane, fino a quelle di autori lombardi, come il bergamasco Evaristo Baschenis e, ancora, del genovese Bernardo Strozzi. Una sorpresa, preziosa quanto ardita, è la seducente Maddalena penitente, che dopo accurati studi, è stata attribuita ad allievi di Velázquez.

Il percorso espositivo propone un approfondimento sulla cosiddetta “Pittura di Realtà” che si sviluppò nel Seicento.
Ne è esempio il dipinto della locandina, il Pescivendolo che sventra una rana pescatrice di cui si potranno comparare tre versioni. È esposta, infatti, un’opera arrivata dal Museo nazionale di Varsavia con questo tema. Essa sarà confrontata con due tele dallo stesso titolo, ovvero la versione delle Gallerie Nazionali (attribuita inizialmente a Guido Cagnacci, poi al fiorentino Orazio Fidani, scopertasi in realtà opera di un pittore napoletano della metà del XVII secolo) e ad un terzo quadro appartenente alla Collezione Poletti e riconducibile allo stesso periodo e anch’esso ad un ambito napoletano. Rimane ancora oggi un mistero la diffusione di questo soggetto, che si lega certamente con la figura di Masaniello, eroe umile dal carattere coraggioso, e stimola interessanti connessioni.


Un’occasione di confronto tra pittori geniali, una passeggiata in una deliziosa ed elegante location, un’occasione rara per ammirare dei capolavori, sono i motivi per cui la visita alle Gallerie Nazionali di Arte Antica, di cui fa parte Palazzo Corsini, è altamente raccomandata.

Sabrina Sciabica