Una struttura socio assistenziale per disabili psichici adulti intitolata al giudice Francesca Morvillo in un bene confiscato alla mafia in contrada Crociferi o Bocca della Carrubba.
Il progetto “Dopo di noi” gestito dall’associazione “Sos autismo” onlus alla quale è stato affidato un immobile con terreno confiscato alla mafia sarà portato avanti nel centro diurno intitolato a “Francesca Morvillo”, magistrato e moglie di Giovanni Falcone morta con lui ed i tre agenti della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro nella strage di Capaci del 23 maggio 1992.
Martedì 29 ottobre, alle ore 10, saranno gli stessi utenti dell’associazione “Sos autismo”, con l’amministrazione comunale e le autorità presenti, ad intitolare il centro diurno al magistrato Francesca Morvillo ed avviare le attività aperte a tutti che al momento si terranno ogni giorno dalle 8,30 alle 12,30 ed il martedì e giovedì dalle 15,30 alle ore 18,30 e successivamente erogare il servizio in regime semiresidenziale .
«Intitolare ad un magistrato morto per mano mafiosa, il giudice Francesca Morvillo, e restituire alla collettività un immobile sottratto alla mafia utilizzandolo per fini sociali, è un evidente segnale per indicare che occorre trasmette alle nuove generazioni e non solo, chiare indicazioni a seguire la via della legalità e dell’impegno sociale- affermano il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore ai Servizi Sociali Enza Ligotti- . Le istituzioni devono mantenere viva la memoria delle vittime della criminalità organizzata, che mira ad insinuarsi nel tessuto economico, politico e dunque sociale, ricordando l'importanza di lottare ogni giorno contro l'illegalità con l’impegno civile. Importantissima, poi, anche la finalità di utilizzo poiché l’associazione Sos autismo, che gestirà il centro Francesca Morvillo, svolgerà un lodevole compito di integrazione dei disabili con la valorizzazione delle differenze tramite percorsi educativi e creativi»
La villetta ed il terreno confiscati alla mafia sono stati consegnati al Comune nel 2010 e successivamente ristrutturati con i fondi regionali dell’assessorato della Politiche Sociali.
L’associazione “Sos autismo” presieduta da Giuseppe Caleca lo utilizzerà come struttura socio-assistenziale che accoglie disabili psichici adulti “alleggerendo il carico familiare nelle ore diurne e stimolando le capacità di chi ha perso o è prossimo a perdere i riferimenti familiari” poiché il progetto rientra nella regolamentazione del cosiddetto “Dopo di noi” .