Aveva ragione Francesca Trapani. La consigliera comunale di Trapani più volte aveva denunciato i frequenti sversamenti di liquami sul lungomare Dante Alighieri. La conferma è arrivata dalle analisi eseguite dall’Arpa: quel tratto di mare, compreso tra la palestra Dante Alighieri e l’ex hotel Cavallino Bianco, è interessato periodicamente da scarichi di reflui.
Lo scorso 17 ottobre Francesca Trapani, stanca di lottare contro i mulini a vento, ovvero contro un’Amministrazione comunale sorda ai suoi appelli, ha richiesto l’intervento dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente per accertare la presenza di reflui nel pennello del lungomare. Il verdetto parla di scarichi di reflui urbani non depurati che inquinano la costa. Eppure il consigliere era stato accusato dal sindaco Giacomo Tranchida di procurato allarme. La condotta, ossia il pennello, viene utilizzata per lo scarico di acque nere in caso di emergenza e cioè qualora dovessero esserci problemi sulla tratta collegata al depuratore di Nubia. Ma da quel pennello gli scarichi ormai avvengono con troppa frequenza e senza che ci siano situazioni di emergenza.