Ieri pomeriggio in consiglio comunale a Marsala si è parlato del consuntivo di gestione del 2018, siamo in aperta e piena campagna elettorale.
L’amministrazione apertamente dichiara tutte le azioni che ha sostenuto per far quadrare i conti a fronte di un disavanzo che ha ereditato di ben 21 milioni di euro.
Questo rendiconto, pertanto è frutto di una attenta azione di spending review, riduzione dei costi di telefonia, lotta all’evasione, servizi in house e maggiori introiti da parte della tassa di soggiorno e del pagamento della park card.
In verità la tassa di soggiorno è una tassa di scopo, cioè il suo introito deve essere reimpiegato nel settore turismo per attività anche di promozione del territorio.
Il disavanzo, oggi, è di 14 milioni di euro, ha affermato il vice sindaco Agostino Licari, che ha voluto puntare il dito contro le amministrazioni passate e in special modo contro quella di Renzo Carini: “In questo Comune nessuno aveva amministrato guardando lontano, con questo criterio abbiamo ridotto il disavanzo”. Ha ricordato tutti i mutui che sono stati accesi per la realizzazione di opere che il Comune ancora paga, mentre l’attuale amminsitrazione ha deciso di attingere ai fondi comunitari.
In verità si è capito che Carini potrebbe essere uno dei candidati per il 2020 e quindi la campagna elettorale è partita dentro l’aula consiliare, già da un po' di mesi.
Adesso si demarca la differenza tra l’amministrazione Di Girolamo e l’amministrazione Carini, ponendo l’accento anche sui debiti fuori bilancio che sempre gli altri sindaci del passato avrebbero prodotto.
Ed è botta e risposta tra il vice sindaco e Flavio Coppola che difende l’operato di Carini e a Licari dice: “E’ il miglior assessore che questo Comune ha avuto negli ultimi trenta anni per quanto riguarda la lotta all’evasione ma è stato il peggiore degli ultimi venti anni per quanto riguarda i rifiuti”.
Secondo il consigliere le spese fatte da Carini sono riconducibili ad opere di cui oggi gode tutta la città mentre l’investimento fatto da Di Girolamo sulla stagione teatrale di Moni Ovadia è stato, dice, un vuoto a perdere.
Questa difesa di Carini per partito preso non va giù al vice sindaco che ricorda a Coppola come allora si diceva che Carini fosse stato il peggior sindaco della storia in virtù del fatto che ogni quindici giorni, in base alla delibera da votare, cambiava assessore.
A difesa del sindaco e del vice si è schierata Linda Licari, ottimo per lei il piano di differenziata grazie alla tariffazione puntuale, semmai è la ditta aggiudicatrice dell’appalto che sta subendo delle penali per non adempiere al contratto.
Lo scontro in aula si consuma proprio tra la Licari e la comandante dei Vigili Urbani, Michela Cupini.
La consigliera accusava un vigile urbano di avere scritto sulla sua pagina facebook la lamentela di una cattiva raccolta esortando, per questo, a non pagare la relativa tassa.
L’accusa è grave, dice la comandante, e dopo una veloce lettura del post la Cupini si arrabbia, a ragion veduta, contro Linda Licari: “Lei ha calunniato la polizia municipale”.
La mortificazione arriva quando la comandante legge alla consigliera cosa significhi il termine “calunniare”, poi legge a microfoni accesi il post del vigile specificando che l’italiano bisogna saperlo leggere. In realtà il post incriminato non invitava a non pagare le tasse ma sosteneva che a fronte di un pagamento di una tassa si dovrebbe ricevere un buon servizio di raccolta spazzatura, cosa che non avviene.