Sono circa 2800 i neonati ogni anno nel territorio trapanese. Di questi circa 200 sono prematuri, che trovano assistenza e vengono seguiti nei punti nascita per le cure necessarie comprese le cure intensive per i casi più gravi.
I neonati prematuri contribuiscono a più del 50% delle morti in epoca neonatale e a circa il 40% di quelle infantili e presentano un elevato rischio di gravi esiti a distanza: neurosensoriali, cognitivi, respiratori, per cui è necessario un monitoraggio costante dello sviluppo attraverso specifici protocolli di follow-up.
La necessità di definire un appropriato modello organizzativo e un protocollo di follow-up condiviso tra neonatologie e neuropsichiatrie per il monitoraggio del neonato pretermine sono stati alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato dal direttore dell’Unità operativa di Neonatologia dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani, Stefano Daidone nella struttura sanitaria, in occasione della Giornata mondiale della Prematurità. Alla riunione hanno partecipato le famiglie dei neonati prematuri curati dagli operatori del reparto di Neonatologia dell’ospedale, tutti gli operatori sanitari, e il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Fabio Damiani, il Vescovo di Trapani Sua Eccellenza Pietro Maria Fragnelli, l’assessore comunale Vincenzo Abbruscato.
Tra gli obiettivi da raggiungere nel breve periodo, l’implementazione di programmi finalizzati all’ottimizzazione dei livelli di assistenza neonatale coerenti con le esigenze di umanizzazione delle cure del pretermine.
Nel corso dell’incontro l’Associazione ‘Mani di Mamma’ ha fatto un donazione di manufatti a maglia ai bambini prematuri dell’ospedale trapanese.