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30/11/2019 08:53:00

Trapani, il consigliere Lipari: "Questa Tari è una ingiustizia sociale"

 A Trapani si parla di Tari, è il consigliere Giuseppe Lipari, che si definisce indipendente, a chiedersi come sia ammissibile riconoscere l’esenzione Tari solo a chi possiede esclusivamente un immobile adibito a prima casa?

Lipari sostiene che “E’ dovere dell’amministrazione trapanese estendere l’esenzione anche a tutti coloro che pur trovandosi sotto la soglia ISEE di 6.600€ possiedono un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, il cui valore sia inferiore ai 30.000€.”

La nota stampa del consigliere segue l’operato dell’ufficio dei servizi sociali del Comune che ha escluso dal beneficio dell’esonero/riduzione della Tari centinaia di famiglie: “È inammissibile che il vigente regolamento del Comune preveda l’accesso alle agevolazioni Tari soltanto nell’ipotesi in cui si possieda esclusivamente una proprietà adibita ad abitazione principale e sue pertinenze, escludendo irragionevolmente dall’agevolazione tutti coloro che, pur trovandosi sotto la soglia ISEE prevista per il beneficio fiscale, siano proprietari di beni immobili per valori inferiori a 30.000 €. Così stando le cose – prosegue il consigliere – è facile farsi belli e dire di aver abbassato del 10% la TARI per tutti”.

Lipari accusa l’amministrazione di scorrettezza, pensa a tutti gli eredi che hanno ricevuto in lascito una porzione di casa o terreno ma non arrivano comunque a fine mese.

Capisco che l’Amministrazione Tranchida targata Cencelli e Cambiamenti – continua Lipari – non abbia più il controllo della situazione, tanto sul tema degli scarichi fognari in mare, quanto su qualsiasi cosa accada in Città”.

Il consigliere sostiene che la giunta non può fare cassa sulle spalle dei cittadini meno abbienti: “una situazione patrimoniale per il cittadino che lo rende idoneo a percepire il reddito di cittadinanza ma gli impone il pagamento della Tari: “Questa ingiustizia – conclude il consigliere – va assolutamente risolta, ed è per questo che proporrò al Consiglio comunale la modifica dell’art. 22D del regolamento IUC parte TARI al fine di rimuovere questa ingiustizia sociale ed allineare i requisiti richiesti per le agevolazioni TARI – nella parte relativa ai requisiti del patrimonio immobiliare – a quelli previsti per il Reddito di Cittadinanza.