Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/12/2019 09:42:00

Trapani, la guerra del pane. Il Sindaco Tranchida: "Panettieri rispettino le regole"

 L’aumento del prezzo del pane da 2 a 3 euro nei Comuni di Trapani ed Erice, oltre che in altri Comuni, cioè un aumento del 50%, ha scatenato l’indignazione dei consumatori ma anche dei coltivatori diretti.

Da un lato, l’aumento “assai grave” puntualizza il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, su un prodotto, il pane, di largo e generale consumo e poi l’abissale differenza di “costi” tra la fatica della produzione (25 centesimi il prezzo di 1kg di grano duro acquistato presso i nostri coltivatori) e il ricavo della commercializzazione (3€ kg); dall'altro il richiamo al parametro standard di riferimento: 1kg di grano duro = 1kg di pane. “Una semplice riflessione – afferma Giacomo Tranchida - pertanto ne consegue: non ci vogliono di sicuro 12 kg di grano duro (acquistato a 25 centesimi) per fare 1 kg di pane venduto a 3 euro.
“Anche se la decisione dei panificatori individua in 3 euro / kg rappresenta il massimale, con facoltà tra gli operatori di adottare un prezzo più basso, - prosegue il primo cittadino - alla lunga è quasi certo che i panificatori tutti applicheranno detto aumento che indubbiamente rappresenta un notevole aggravio per molte famiglie e non solo di pensionati e disoccupati.
L’Amministrazione comunale è consapevole che nel mondo globale - economia libera , non può di certo intervenire nella determinazione del prezzo del pane, ma ritiene corretto richiamare i panificatori al rispetto delle leggi vigenti sulla rintracciabilità dei prodotti da forno”. Da qui, pertanto, la proposta “specificare se le farine provengono da grano duro italiano, siciliano o estero, e tanto in considerazione anche del fatto che il grano duro italiano, grazie al nostro sole, è privo di glifosato e di micotossine cancerogene”.

Per Tranchida “il pane fatto con farine locali, in armonia col programma di governo e per la valorizzazione della destinazione Trapani western Sicily nel garantire e sostenere la promozione e valorizzazione dei prodotti locali, potrebbe essere messo in vendita con il logo Città di Trapani”.

“In tale direzione – concludono il sindaco Giacomo Tranchida e l'assessore alle Politiche Agricole Giuseppe Pellegrino - preannunciamo l'invito a partecipare ad un tavolo tecnico rivolto tanto ai panificatori e alle loro rappresentanze di categoria quanto quelle agricole e alla Camera di commercio”.