Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/12/2019 10:53:00

La signora con il cagnolino, Tranchida a Rizzi: "Non parlo con i pregiudicati"

 Dopo il durissimo scontro verbale avvenuto ieri in piazza tra il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ed Enrico Rizzi, la vicenda ha avuto una coda polemica sui social e non si esclude, peraltro, che possa avere strascichi giudiziari.

Motivo della diatriba, la multa che i vigili urbani hanno comminato ad Angela Vultaggio di 79 anni “colpevole” di essere entrata al Comune con il cagnolino in braccio sprovvisto di museruola. Romeo, il nome della bestiola, ha 11 anni. E’ docile. Non ha mai morso nessuno e accompagna la sua padrona dappertutto. Anche in chiesa, come ha dichiarato in un post pubblicato su Facebook, Gaspare Gruppuso, parroco della Cattedrale San Lorenzo.

“Non parlo con i pregiudicati” ha detto il primo cittadino al giovane animalista che aveva organizzato un sit-in davanti a Palazzo d’Alì per esprimere solidarietà alla donna contravvenzionata.

Una frase che ha fatto surriscaldare gli animali, rischiando di fare degenerare una manifestazione fino al quel momento pacifica con la partecipazione di tanti cani tenuti al guinzaglio dai loro padroni.
Enrico Rizzi ha affrontato a muso duro Giacomo Tranchida dandogli dell’”ignorante perché non conosce la legge in materia di animali” e urlandogli in faccia “vergognati, vergognati”.
Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci che potrebbe creare l’infelice frase adoperata dal sindaco: Enrico Rizzi ha alle spalle una condanna per diffamazione in merito ad una delle sue tante battaglie portate avanti in difesa degli animali. Una condanna che lui considera “una medaglia da attaccare sul mio petto”. Rizzi non è un bullo. Rizzi non è un delinquente, ma una persona che crede in quello che fa. Può piacere e non piacere, ma certamente non merita di finire in una anacronistica lista di proscrizione. Giacomo Tranchida è il sindaco di Trapani e con i cittadini deve dialogare, eccome, perché sono loro che lo hanno votato.
Subito dopo la tensione in piazza, in difesa del sindaco è intervenuto il consigliere comunale Marzia Patti che sul suo profilo Facebook gli ha manifestato solidarietà. Ha preso, però, una bella e sonora cantonata perché, evidentemente poco informata sui fatti, ha scritto: “Indipendentemente dalla carica che ricopro, ritengo sia inammissibile che un sindaco venga tacciato in questa maniera. E’ inammissibile permettere ed assecondare un comportamento del genere a suon di vergogna pregiudicato durante una manifestazione pubblica”. E quando qualcuno le fa notare che “è stato il sindaco a dare del pregiudicato a Rizzi”, Marzia Patti, annaspando, cerca di correggere il tiro: “Il sindaco ha sbagliato indubbiamente, ma il vergogna che echeggiava si poteva evitare”. Poi il post sparisce, ma la frittata ormai era servita. “Complimenti al consigliere Patti – ha dichiarato Enrico Rizzi – che in pratica non ha capito nulla di quanto accaduto. E’ bello sapere che con i nostri soldi paghiamo i gettoni di presenza di certi consiglieri”. A rincarare la dose un altro consigliere comunale: Giuseppe Lipari.
“L’intervento – dice – di un consigliere comunale yes woman che travisa la realtà , invertendo la solidarietà per partito preso. Poi dopo essersi accorta che l’autore delle offese non era l’animalista ma il suo sindaco, ha cancellato il suo post per nascondere la figuraccia”. Avanti il prossimo.