Sicilia Digitale con l'acqua alla gola e costretta a non potere pagare neanche la fornitura di energia elettrica dell'immobile di via Thaon de Ravel a Palermo mettendo a rischio tutti i server che contengono i dati informatici per il funzionamento delle amministrazioni della Regione siciliana. Lo scenario è descritto da un esposto alla Corte dei Conti che è stato presentato dal deputato regionale del M5s Nuccio di Paola.
«La vicenda», racconta, «risale al 2008, quando Sicilia Digitale subaffitta a società regionali locali per i quali anticipa pure il costo del consumo energetico. Si arriva ad un totale di somme anticipate di quasi 5 milioni di euro durante i quali si è assistito ad un indecente e infinito rimpallo di responsabilità da un ente regionale all'altro che non solo non ha portato a nulla, ma ha pure fatto lievitare i debiti e i relativi interessi provocando un probabilissimo danno all'erario». «Problemi in risoluzione», dicono dall'amministrazione regionale.
Nei giorni scorsi, infatti, il vicepresidente della Regione Gaetano Armao ha convocato una riunione per fare chiarezza sulla situazione invitando i vertici di Sicilia Digitale e i responsabili dei dipartimenti coinvolti. E' emerso che i debiti ammontano a 3 milioni (1,4 per i contratti di locazione, 1,3 per la fornitura di energia elettrica; 149 mila euro di tasse locali e 89 mila euro di Tari non versate al comune di Palermo). Armao ha chiesto alla società di provvedere «con la massima urgenza a trasmettere i dati precisi per consentire ai Dipartimenti (finanze e funzione pubblica) di provvedere a versare quanto dovuto senza ulteriore indugio». Con una precisazione, però. «Il Dipartimento finanze e credito», è emerso dalla riunione, «può procedere al pagamento di locazioni passive esclusivamente per la locazione di Uffici della Regione Siciliana e, pertanto, non per le società partecipate a cui sicilia e-Servizi (oggi Sicilia Digitale) ha sub-locato i locali dell'immobile di Via Thaon de Revel».