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10/12/2019 16:45:00

E' morto Vannoni, quello del metodo Stamina. Quella volta che a Marsala ...

 Davide Vannoni, l’inventore” del controverso metodo Stamina, è morto oggi a Torino dopo un lungo ricovero in ospedale dovuto a una malattia incurabile. Scienziato politico, 53 anni, Vannoni nel 2007 sperimenta personalmente una terapia in Ucraina e ritenendo di aver avuto degli inattesi benefici decide di importare questa cura alternativa in Italia. La sua idea è che le cellule staminali (in particolare quelle di un certo tipo, dette mesenchimali) possano curare diverse malattie, specie quelle neurodegenerative. Il metodo messo a punto da Vannoni non è pubblico e la richiesta di brevetto presentata negli Stati Uniti viene respinta. Ciononostante Stamina Foundation da lui fondata, riesce a ottenere il parere favorevole di Aifa e Regione Lombardia come cura compassionevole e gratuita da somministrare presso una struttura pubblica, gli Ospedali Civili di Brescia.

Ne nasce un braccio di ferro che prosegue per diversi anni con la procura di Torino che accusa Vannoni di truffare i pazienti e molte istituzioni che invece gli confermano la sua fiducia. Nessun trial clinico accettato dalla comunità scientifica internazionale riconosce l’effettiva efficacia del metodo Vannoni, ma pazienti senza altra speranza di guarigione spendono decine di migliaia di euro per sottoporsi alle sue cure, convinti di averne dei miglioramenti.

Tra le famiglie truffate anche una di Trapani. Il padre di un ragazzo trapanese affetto da distrofia muscolare di Duchenne avrebbe versato inutilmente 27 mila euro per fare curare all’estero il figlio.

Il caso arrivò anche a Marsala,  con il Tribunale che addirittura fece un'ordinanza (giudice Antonio Genna) per obbligare l'ospedale di Brescia a somministrare il metodo Stamina ad un bambino malato, Gioele Genova, che aveva una gravissima malattia degenerativa. Dopo le polemiche, con un'altra ordinanza, il Tribunale di Marsala ribaltò la scelta, questa volta su decisione collegiale.

Gioele è poi morto a quattro anni, nel 2015, in ospedale a Palermo.