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28/12/2019 06:00:00

I fatti del 2019: l'operazione Artemisia, gli arresti di Lo Sciuto, Errante e Cascio

Tra i fatti del 2019 va ricordata l'operazione Artemisia che, all'alba del 21 marzo scorso ha visto smantellare a Castelvetrano una superloggia segreta formata da massoni, politici e professionisti che riusciva ad orientare le scelte del Comune, ma anche nomine e finanziamenti a livello regionale. Una loggia in grado di ottenere persino notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Ecco ciò che emergeva dall'inchiesta Artemisia.

27 persone arrestate - Sono state 27 le persone arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo di Trapani, altre dieci indagate a piede libero: a capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo di Lo Sciuto. Sarebbero state circa 70 i casi di pensioni di invalidità, concesse a cittadini "sponsorizzati" da Giovanni Lo Sciuto. 

La loggia nassonica e i rappporti con la politica, le istituzioni, le forze dell'ordine, l'imprenditoria - Lo Sciuto, ex deputato regionale, secondo gli investigatori godeva inoltre del rapporto privilegiato con il presidente dell'ente di formazione professionale Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo Genco, anch'egli arrestato, con il quale avrebbe creato "uno stabile accordo corruttivo". Il parlamentare sarebbe riuscito infatti ad ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale e anche finanziario, in cambio avrebbe agevolato la concessione dei finanziamenti a favore dell'Anfe. La loggia massonica segreta sarebbe stata collusa con esponenti di rilievo del mondo politico, delle forze dell'ordine, delle istituzioni e degli enti di governo del territorio, del comparto sanità e dell'imprenditoria.

Coinvolgimento di Francesco Cascio  - In particolare avrebbe condizionato scelte politiche ed amministrative, come la nomina di quattro assessori a Castelvetrano, l'assegnazione di pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento e l'assunzione in strutture L'indagine, infine, ha infine portato alla luce diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di Lo Sciuto da parte di appartenenti alle Forze dell'Ordine e di esponenti politici regionali come l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, finito agli arresti domiciliari.

Giovanni Lo Sciuto  - Lo Sciuto otteneva consenso elettorale da parte dei “grandi elettori” in cambio della promessa di assunzione all'ANFE. Anche a Marsala Giovanni Lo Sciuto, l'ex deputato regionale di Castelvetrano arrestato, aveva il suo giro. Un giro che coinvolge anche consiglieri comunali ancora in carica. Tra i coinvolti dell'operazione Artemisia c'è Giuseppe Angileri, padre della consigliera Francesca, e la convivente Mortillaro. Coinvolti, anche se non indagati, altri personaggi politici marsalesi. Tra tutti Alessandro Coppola, Nicoletta Ferrantelli e il padre Pino.

I fatti si riferiscono al 2015, durante le elezioni comunali a Marsala. Scrivono gli inquirenti:
“è stata documentata l’importanza della gestione di assunzioni in seno all’ANFE quale termometro per legare al politico una serie di “grandi elettori”, tra i quali và segnalato, in questa sede, FERRANTELLI Pellegrino (Pino, ndr) e COPPOLA Franco con il figlio Leonardo Alessandro, quest’ultimo già capogruppo dell’allora gruppo NCD in seno al Consiglio Comunale di Marsala”.

Posti di Lavoro all'Anfe in cambio di voti - Nel corso di alcune telefonate intercettate si parla della presentazione di una lista unica per le imminenti elezioni comunali, nel corso delle telefonate “veniva fatto riferimento alla promessa di posti di lavoro in seno all’ANFE in cambio di consensi elettorali”. Del patto si tira fuori Ferrantelli, visto che il genero, marito di Nicoletta Ferrantelli, non era stato assunto nonostante l'impegno durante la campagna elettorale per le regionali del 2012 che portarono Lo Sciuto di nuovo all'Ars.
Emerge poi che anche se non è stato possibile assumere la compagna di Giuseppe Angileri, padre della consigliera Francesca che ha ereditato il suo ruolo politico, Lo Sciuto l'ha fatta assumere come collaboratrice dell'Ars, anche se non doveva fare nulla. Così Maria Luisa Mortillaro ha intascato quasi 6 mila euro.

Tre poliziotti arrestati - Ci sono anche tre poliziotti infedeli arrestati nell’operazione Artemisia, che ha fatto luce su una sorta di super loggia segreta che partiva dalla provincia di Trapani e coinvolgeva esponenti politici regionali. Organizzatore di questa “cosa nuova” era Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale, componente della commissione parlamentare antimafia. Tra i 27 arrestati ci sono anche tre poliziotti. Avrebbero rivelato notizie riservate in cambio di favori, come assunzioni o trattamenti economici in favore di mogli e parenti. A finire in manette Salvatore Passanante, ispettore al Commissariato di Castelvetrano, Salvatore Virgilio, assistente capo in servizio alla Dia di Trapani, Salvatore Giacobbe, assistente capo alla Questura di Palermo.Fornivano informazioni segrete soprattutto all’ex deputato Lo Sciuto, ma avevano anche dei rapporti di corruzione con i vertici di Inps e Anfe, sempre attraverso il politico di Castelvetrano. Tra tutti spicca Salvatore Passanante, in servizio a Castelvetrano, in strettissimi rapporti con Lo Sciuto. Il 5 aprile torna in libertà l’assistente capo di polizia Salvatore Virgilio, in servizio alla Dia di Trapani, arrestato, lo scorso 21 marzo, nell’operazione “Artemisia” (27 misure cautelari per corruzione e associazione segreta). E dalle motivazioni si scopre, spiega l’avvocato difensore Gianni Caracci, che il poliziotto non è stato rimesso in libertà per una questione di “incompetenza territoriale” della Procura di Trapani, ma per “insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”.

Tutti liberi. E' stata di fatto annullata, per un difetto di competenza territoriale, l'ordinanza dell'operazione Artemisia. Tornano totalmente liberi, tra gli altri, l'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, e l'ex Sindaco Felice Errante. Libero anche Pasquale Perricone. L'annullamento dell'ordinanza, che secondo il Tribunale del Riesame è di competenza della procura di Palermo e non di quella di Trapani, non cancella tuttavia le indagini, nè l'impianto accusatorio. Tra qualche giorno potrebbe essere la procura di Palermo a riemettere un'altra ordinanza. In precedenza sono stati scarcerati i poliziotti Passanante e Virgilio, l'ex vicesindaco Vincenzo Chiofalo, il massone Giuseppe Berlino, il salemitano Arturo Corso, anche lui ritenuto appartenente alla massoneria

Si attenuano le accuse nei confronti di Paolo Genco dell'Anfe. Il tribunale del riesame ad  inizio dicembre ha accolto la tesi dei difensori Massimo Motisi e Cinzia Calafiore, che hanno dimostrato che le critiche rivolte all'assessore Marziano provenissero dagli esponenti di tutti i partiti politici e fossero la conseguenza della formulazione degli avvisi che penalizzavano ingiustificatamente gli enti storici della formazione. Il tribunale ha annullato l'ordinanza del Gip e ribadito l'incompetenza territoriale della Procura di Trapani.