Tentata violenza sessuale aggravata (contestata anche la recidiva), lesioni personali e furto aggravati e porto abusivo di coltello sono i reati dai quali si deve difendere, davanti il Tribunale di Marsala, un uomo di 42 anni, Francesco Salvatore Catalano, nato a Mazara, ma residente a Castelvetrano.
Secondo l’accusa, l’1 marzo 2017, a Castelvetrano, dopo essere entrato a casa di una donna per consegnarle un panino, avrebbe approfittato dell’occasione per tentare di abusarne sessualmente.
L’avrebbe aggredita, prendendola a schiaffi e tirandole i capelli, spinta su un letto e dopo averle abbassato pantaloni e mutandine avrebbe tentato di consumare un rapporto sessuale, minacciando la vittima con un coltello.
La donna, però, è riuscita a liberarsi sferrando un calcio in mezzo alle gambe dell’uomo. Poi, è fuggita in strada, chiedendo aiuto alle persone che erano in un vicino chiosco.
Nelle carte dell’accusa (pm Maria Milia), si legge che Catalano, mentre tentava di violentare la donna (R.C., di 46 anni), la minacciava dicendole: “t’ammazzo, disgraziata… lo vedi questo, con questo ti scanno”. Lei, però, si sarebbe difesa strenuamente, riuscendo a divincolarsi. E nel processo si è costituita parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Accardo. L’accusa di furto è stata mossa perché Catalano avrebbe approfittato dell’occasione per impossessarsi di 30 euro che la sua vittima aveva nel borsellino. Intanto, l’avvocato difensore Salvatore Fratelli afferma che “la parte offesa, nel corso dell’esame in aula durante il processo, ha fornito una versione del tutto contrastante con la querela, con notevoli contraddizioni alle contestazioni da me mosse”. Il difensore dell’imputato ha, pertanto, prodotto copia della querela sporta dalla donna “al fine di permette al Tribunale, stante le macroscopiche divergenze, di valutare compiutamente l’attendibilità della teste”.