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24/01/2020 06:00:00

Mafia e politica. Cosa chiedono i Comuni nel processo "Scrigno"

Un milione di euro. E’ la richiesta di risarcimento presentata dal Comune di Trapani nella costituzione di parte civile al processo scaturito dall’operazione antimafia “Scrigno”. 

E’ l’ennesima inchiesta sul rapporto strettissimo tra mafia, politica e imprenditoria in provincia di Trapani. 29 le persone coinvolte, tra questi i vertici della famiglia mafiosa trapanese e personaggi di spicco della politica, tra tutti l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, arrestato nell’operazione, e Ivana Inferrera, ex assessore proprio a Trapani.
Nelle migliaia di pagine del fascicolo “Scrigno” ci sono i rapporti tra esponenti politici e membri di cosa nostra per accaparrarsi voti utili alle varie tornate elettorali.

Un’operazione antimafia scattata lo scorso marzo e che ancora una volta ha sconquassato gli equilibri criminali, e anche politici, della provincia di Trapani.

Tra le amministrazioni non c’è solo quella trapanese ad aver presentato richiesta di costituzione di parte civile al processo “Scrigno”. Hanno chiesto di partecipare, e in caso di condanna degli imputati, di avere riconosciuti i risarcimenti, anche i Comuni di Paceco, Valderice e Favignana. Comuni nei cui territori si sono verificati molti dei fatti “incriminati”, e la cui “vita democratica” sarebbe stata minata dalle malefatte dei protagonisti dell’inchiesta.
E’ strano che non ci sia Erice nella lista dei comuni che hanno presentato costituzione di parte civile. E’ strano perchè molti dei fatti oggetto dell’inchiesta riguardano proprio la vita politica ericina per il coinvolgimento dei Manuguerra e deii Mannina.

Ma torniamo a Trapani, dove il Comune ha chiesto di costituirsi parte civile e in caso di condanna degli imputati chiede un risarcimento di ben un milione di euro, o almeno 100 mila euro. Trapani, come gli altri comuni, si costituisce parte civile nei confronti di tutti gli imputati, e per diversi motivi.
Già, perchè per costituirsi parte civile ci devono essere delle motivazioni valide. Il legale incaricato dal Comune elenca tutti i fatti che avrebbero danneggiato la comunità trapanese. Come si legge nella costituzione di parte civile, quello di associazione mafiosa è un reato “plurioffensivo”, che non danneggia solo le vittime dirette, ma le intere comunità. In questo senso si legge che la famiglia mafiosa di Trapani, grazie alle relazioni con altre famiglie mafiose, è intervenuta “attivamente nelle competizioni elettorali in favore di vari candidati, attraverso accordi, anche con corrispettivo di denaro, volti ad alterare il risultato elettorale e far acquisire al sodalizio denaro e potere”. Influenza, quella di cosa nostra, che si sarebbe compiuta nelle elezioni amministrative del 2017 a Trapani ed Erice, in quelle regionali dello stesso anno, e in quelle nazionali del 2018.

Motivazioni simili hanno indotto il Comune di Favignana a presentare richiesta di costituzione di parte civile per avere riconosciuto il danno di immagine. La richiesta risarcitoria del Comune di Favignana è di 500 mila euro. Anche qui, il Comune spiega che i fatti dell’organizzazione criminale hanno inficiato sull’immagine dell’ente e sulla vita democratica ed economica della comunità. Anche perchè con “Scrigno” viene certificata per la prima volta la costituzione della famiglia mafiosa di Favignana.
Vogliono partecipare come parte civile anche i Comuni di Valderice e Paceco, che chiedono come danno d’immagine, in caso di condanna degli imputati, 500 mila euro.


Hanno chiesto di costituirsi parte civile anche Antonino e Fabrizio Donato, titolari di una ditta edile a Favignana. Il caso che li coinvolge riguarda l’incendio di una minipala della ditta ad opera di alcuni imputati del processo. Gesto ritenuto a fini estorsivi.


Oggi si decide sulle parti civili. Sono in totale 15, tra enti, associazioni, e privati, a chiedere di partecipare al processo. E chissà come finirà all’associazione antiracket di Marsala “La verità vive”, quella di Peppe Gandolfo, avvocato e dominus, campione di costituzione di parte civile.