Il tempo stringe.
La data ultima per la presentazione del progetto di Social Housing per l’ex Hotel Zeus è il 16 febbraio.
Ieri, il commissario straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari Fabrizio Pandolfo, in un incontro a Castelvetrano presso la ex chiesa S. Agostino di via Garibaldi, ha chiesto alle associazioni di riunirsi il prima possibile, in modo “che venga fuori una proposta unica che tenga conto delle esigenze del territorio, della compatibilità nell’inserimento progettuale, ma soprattutto che rispetti i tempi”.
La parte del progetto da dedicare alle sezione sociale che coinvolgerebbe le associazioni non potrà superare il 30% della spesa, mentre il rimanente 70% sarà dedicato agli alloggi. Pena la bocciatura del progetto.
Presente anche il direttore generale dell’Iacp di Trapani, Pietro Savona: “Saranno alloggi a canone sostenibile, rivolti a cittadini che, seppure con un reddito, hanno difficoltà economiche e non possono permettersi un affitto pieno”.
Savona si è detto ottimista sulle possibilità del progetto: “A Marsala abbiamo realizzato un ambulatorio sociale Asp, a Trapani una biblioteca sociale e ad Alcamo una mensa di quartiere”.
Le idee sembrerebbero chiare sul versante degli alloggi. 15 appartamenti rivolti a categorie fragili, da 50 a 100 metri quadri, per 5 persone al massimo.
Se l’ex hotel Zeus diventasse la sede degli appartamenti in social Housing, gestiti dall’Istituto Autonomo Case Popolari, il comune di Castelvetrano risolverebbe il problema della riqualificazione di questo vecchio edificio che la precedente amministrazione Errante avrebbe voluto demolire.
Certo, le risorse economiche non c’erano prima ed a maggior ragione non ci sono adesso con il comune in dissesto finanziario. Ma se il progetto presentato insieme all’Iacp dovesse essere approvato dall’Unione Europea, ci sarebbero i finanziamenti.
Non è però una cosa così scontata, dal momento che verranno preferiti quei progetti con un apporto di risorse pubbliche o private aggiuntive – si legge nelle relative linee guida della Regione Siciliana - rispetto alle risorse del fondo, sia nella fase di investimento sia nella fase di gestione e organizzazione delle attività.
Sul versante dei servizi e delle attività sociali (per esempio una mensa, una biblioteca, una sala informatica…) si aspetta dunque che le associazioni presentino una proposta unitaria.
Intanto la Caritas ha detto sì.
“Metteremo a disposizione gli strumenti per aprire una mensa – ha affermato Vito Puccio – presidente della fondazione San Vito Onlus di Mazara del Vallo e braccio operativo della Caritas diocesana – E’ una cosa che avremmo voluto fare nel recente passato, nei locali dell’ ex asilo Infranca, ma purtroppo non ne aveva i requisiti”.
“L’idea della mensa parte da lontano – ha invece commentato il sindaco Enzo Alfano – oggi potremo avere la possibilità di realizzarla in un punto aggregante della nostra cittadina. È il sogno di don Giuseppe Undari, ma anche il mio”.
“Le parrocchie sono tutte disponibili per dare avvio a questa mensa – è intervenuto don Undari – Sia attraverso i volontari che con le risorse della Caritas. Il Vescovo mi ha detto che metterà a disposizione tutto quello che serve per avviarla, grazie ai fondi dell’8 per mille. Parlerò con le parrocchie e vi farò avere una proposta concreta”.
Il vicesindaco Biagio Virzì, nel sottolineare come l’ex hotel Zeus sia un immobile confiscato alla mafia, ha proposto di intitolare il riutilizzato locale a Mauro Rostagno, “giornalista che è stato molto attento alle vicende di questa città”.
L’appuntamento è quindi al prossimo 16 febbraio, come si diceva, termine ultimo per la presentazione del progetto.
Egidio Morici