Ingiustificato allarmismo. Sono le parole della Regione e del Comune di Palermo rispetto al caso di ieri che ha messo in allarme la Sicilia: un turista cinese si è sentito male, ed è stato ricoverato per accertamenti. L'uomo, di 30 anni circa, originario di Shangai, stava in un albergo del centro storico. Aveva febbre alta e tosse. Dall'albergo è stato chiamato il numero unico di emergenza 112. L'uomo è stato ricoverato in ospedale per accertamenti, ma alla fine è arrivata la buona notizia: non si tratta di coronavirus, ma di influenza. Non è servito però a calmare l'ansia e la psicosi di queste ore. Purtroppo le fake news, le bufale che girano su internet, l'ignoranza e la paura causano comportamenti irrazionali: ad esempio a Palermo ieri nelle farmacie sono quasi finite le scorte di mascherine per il volto.
I medici e gli infermieri sono coostretti, in questi giorni di picco influenzale e decine di casi seri di polmonite e broncopolmonite, a dover far fronte anche a fenomeni di psicosi collettiva per il coronavirus «2019-nCoV».
Un altro allarme ha riguardato ieri l'ospedale di Catania, pronto soccorso nel quale – si racconta – l’allarme è scattato per una thailandese che accusava tosse e febbre dopo essere tornata da un viaggio in patria. La notizia si sarebbe diffusa in pochi minuti e l’allerta è stato massimo. Per fortuna la professionalità dei medici è stata impeccabile. La donna è stata trasportata in una sala di biocontenimento del reparto malattie infettive dove in poco tempo l’allarme è scemato.
Qualche giorno fa, invece, l’allerta era scattato al Policlinico dove una ambulanza ha trasportato un turista americano che aveva accusato un malore in un locale della città. Il paziente è giunto al presidio di emergenza del Policlinico universitario accompagnato da un cordone di sicurezza sanitario degno di un film apocalittico. «Ci siamo trovati di fronte a personale in tuta bianca e mascherine» ha commentato un operatore del reparto e ci siamo preoccupati, accompagnando il paziente che aveva avuto delle convulsioni, nella nostra stanza di isolamento». Per fortuna anche questo caso si è rivelato errato.
Stessa sorte per un altro episodio accaduto sempre al Policlinico due giorni fa quando al pronto soccorso si è presentato un cinese che era appena rientrato dalla Cina. Attimi di panico perché l’uomo presentava febbre alta e tosse secca. Ma anche in questo caso si trattava solo di una influenza.
Un caso di psicosi anche al pronto soccorso del Garibaldi dove un giovane si è presentato al triage accusando un malore e dicendo che era appena rientrato dalla Cina. Anche in questo caso l’uomo è stato preso in consegna da personale munito di mascherina e trasferito nella sala di biocontenimento. ma alla fine, fortunatamente, anche questo caso si è sgonfiato in poche ore. Addirittura si trattava di un banalissimo raffreddore.