E' stato il primo deputato dell'Ars, il parlamento siciliano, a passare con la Lega di Salvini. Adesso è indagato per peculato: si sarebbe intascato mezzo milione di euro, soldi che servivano per i disabili.
E' l'ex deputato regionale Toni Rizzotto, presidente dell'Isfordd.
Rizzotto si sarebbe appropriato di 32.500 euro dell'istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali. Molto più elevata la cifra contestata all'ex deputato in concorso con il quarantacinquenne Alessandro Giammona – oltre 456 mila euro – che si sarebbe auto liquidato, grazie alla password fornitagli da Rizzotto, sebbene “in assenza di qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l'Ente”. Non era neppure sotto contratto.
Rizzotto, eletto a Palermo alle ultime regionali nella lista FdI-Noi con Salvini, è stato per mesi l'unico leghista all'Ars (il gruppo della Lega è stato costituito da qualche giorno). Quindi aveva aderito al gruppo Ora Sicilia e a gennaio scorso è decaduto. La Corte d'appello di Palermo, accogliendo i ricorsi di Mario Caputo e Marco Briguglio, ha stabilito che era ineleggibile perché non si era dimesso dall'Issford entro 90 giorni dal termine della precedente legislatura.
I soldi per l'Istituto formativo per disabili Isfordd (Istituto formativo per disabili e disadattati sociali) sarebbero transitati, in modo improprio, dai conti bancari dell'ente a quelli del suo presidente, l'ex deputato regionale Tony Rizzotto, e di Alessandro Giammona, suo stretto collaboratore.
L’indagine è nata dalle denunce presentate nel 2017 da diversi ex dipendenti, che hanno segnalato irregolarità nella gestione delle somme che dovevano essere impiegate per le finalità istituzionali, cioè per l’organizzazione di corsi di formazione a favore di categorie tutelate per l’inserimento nel mondo del lavoro.
In particolare, l’Isfordd aveva ricevuto finanziamenti pubblici dal dipartimento regionale dell’Istruzione della Regione e aveva beneficiato, dal 2012 al 2015, di fondi stanziati per i progetti dell'Avviso 20 (percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana) e del Prof (Piano regionale offerta formativa), per una ammontare di oltre 1.500.000 euro. Tutte operazioni finanziate anche con fondi europei per i quali vigevano tassativi vincoli di destinazione.
La gestione dei fondi pubblici da parte dell’lsfordd era già stata oggetto, negli anni successivi all’erogazione delle somme, di rilievi da parte dell’assessorato regionale che, a seguito di gravi ed evidenti irregolarità contabili e sulle attestazioni dei costi, aveva avviato le procedure di revoca dei finanziamenti.