Fabio Petroni, rappresentante dell'Alivision, società proprietaria del Trapani, è stato deferito dalla Procura federale e sarà giudicato dalla magistratura sportiva, con l'accusa di essere stato contemporaneamente socio del Trapani e della Juve Stabia per un breve periodo, fra il 21 giugno e il 9 luglio scorsi.
La Procura Federale, tuttavia, ha deciso di non deferire la Juve Stabia e il Trapani per il caso delle multiproprietà. Il deferimento presso il Tribunale federale nazionale riguarda infatti quattro dirigenti dei due club: oltre a Petroni, sono coinvolti nella vicenda Edoardo Comito e Antonio Parente, per quanto riguarda la Juve Stabia, e l’ex legale rappresentante del Trapani, Maurizio De Simone.
Le due società, entrambe in Serie B insieme al Cosenza, non sono state pertanto deferite per responsabilità diretta e oggettiva, poiché, come recita il regolamento, un’esclusione dai campionati sarebbe divenuto concreto soltanto nel caso in cui sia Juve Stabia che Trapani fossero ancora in mano allo stesso proprietario al momento dell’iscrizione per la prossima stagione.
Il deferimento nei confronti di Petroni invece è dovuto a una probabile violazione dell’articolo 7.7 dello Statuto federale: «non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto». L’accusa invece sostiene che abbia «rivestito contemporaneamente, per il tramite di società a lui controllate e mediante interposizione del signor Edoardo Comito», il ruolo di socio sia nella Juve Stabia che nel Trapani, dal 21 giugno al 9 luglio scorso.
Un pericolo in meno dunque per il Trapani, che in questa stagione ha dovuto già fare i conti con questioni societarie non proprio piacevoli.