Cresce la paura da Coronavirus anche in Sicilia, dopo i casi di Palermo. In provincia di Trapani ci sono stati dei falsi allarmi. Ma si sono comunque attivate in tutta Italia le procedure di allerta. Fabio Damiani, manager dell'Asp di Trapani, com'è la situazione in provincia?
La situazione è assolutamente sotto controllo. Non abbiamo casi positivi al Coronavirus. I casi che ci sono segnalati di cittadini della provincia di Trapani arrivati dalle zone gialle della Lombardia e del Veneto sono tutti monitorati e vi è una situazione di assoluta tranquillità. I nostri ospedali, le nostre strutture sanitarie sono pronte per gestire eventuali casi sospetti, cosa che è già avvenuta negli ospedali di Trapani e Castelvetrano dove nei giorni scorsi abbiamo ricoverato dei pazienti sui quali è stato praticato il tampone che poi è risultato negativo.
Come vengono gestiti questi casi, come funziona il tampone e quali sono le linee guida?
C'è un protocollo molto rigido emanato dall'assessorato regionale alla salute. L'assessore nei giorni scorsi ha convocato tutti i direttori della sanità regionale per fare il punto. Sono protocolli dettati dalla Regione. Ci sono delle linee guide molto precise. Il tampone viene eseguito su persone che provengono da zone a rischio sui quali c'è una sintomatologia compatibile con il coronavirus, in quel caso viene effettuato il tampone direttamente a domicilio del paziente. Poi il tampone viene inviato al laboratorio del Policlinico di Palermo dove viene eseguito il test.
Se il test dà esito positivo al coronavirus cosa succede?
In caso di positività al coronavirus si deve seguire un protocollo che prevede il trasporto in un reparto di malattie infettive attraverso un “cordone” nel rispetto del quale il paziente non viene fatto transitare dal pronto soccorso. Questo per evitare il più possibile contatti con altri pazienti e con operatori sanitari.
In prima linea ci sono medici e operatori sanitari. Anche per loro ci sono delle linee guida da seguire.
Certo, ci sono dei protocolli rigidi da seguire riguardo, ad esempio la vestizione del personale sanitario. I dispositivi di protezione individuale che forniamo devono essere utilizzate nel rispetto di determinate pratiche che medici, paramedici e infermieri conoscono. Vi sono dei luoghi in cui deve avvenire la vestizione e la svestizione. E poi c'è tutta una procedura di smaltimento di questi rifiuti speciali che la Regione ha comunicato nei giorni scorsi a tutte le aziende sanitarie. Questa è una procedura normale.
Chi arriva in Sicilia dalle zone a rischio, dalle regioni in cui ci sono stati parecchi casi, dalla Lombardia, dal Veneto, cosa deve fare?
Sono state classificate delle zone a rischio con i colori rosso, giallo e verde. E' chiaro che dalle zone rosse, i comuni in cui sono stati individuati i focolai, non si può uscire, quindi in teoria nessuno potrebbe arrivare da quelle zone. Il problema sono le zone gialle, tutta la Lombardia e tutto il Veneto. A chi proviene da quelle zone, e non presenta i sintomi del coronavirus, è consigliato stare in casa in isolamento volontario e avvisare anche il proprio medico di base. Questo è quello che è consigliato, ovviamente non può essere emesso nessun provvedimento restrittivo della libertà di queste persone. Diverso è invece se le persone hanno sviluppato sintomi e provengono da quelle zone o sono venute a contatto con contagiati. In quel caso c'è l'obbligo di comunicarlo alle autorità sanitarie competenti, il medico e l'Asp.
Alcuni cittadini hanno segnalato che al numero 1500 non risponde nessuno.
E' un numero ministeriale che ha avuto un problema di eccesso di chiamate. In Sicilia la Regione ha messo a disposizione il numero verde 800 45 87 87 che può essere d'aiuto ai cittadini perchè risponderanno operatori con la presenza di medici. E' chiaro che ci sono i numeri di emergenza, il 112 o il 118, nel caso in cui vi fossero sintomatologie di emergenza. Preghiamo i cittadini che non hanno un'emergenza sanitaria di chiamare il numero verde o il 1500, se ci sono situazioni di emergenza sanitaria si può chiamare il 112 o il 118.