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28/02/2020 10:06:00

Marsala – Duplice omicidio tunisini, dopo sentenza Cassazione torna in libertà Centonze

E’ tornato in libertà, dopo quasi cinque anni di carcere, il 44enne allevatore marsalese Domenico Centonze, la cui condanna a venti anni di carcere per duplice omicidio è stata annullata dalla Cassazione, con rinvio ad altra sezione della Corte d’appello di Palermo per la celebrazione di un nuovo processo.

Il duplice omicidio contestato dall’accusa è quello dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid, di 31 e 34 anni, uccisi con due colpi di fucile, la notte del 3 giugno 2015, in contrada Samperi, il 44enne allevatore marsalese Domenico Centonze è tornato in libertà. E ciò su istanza degli avvocati difensori (Luigi Pipitone, Luca Cianferoni e Salvino Mondello) che hanno evidenziato come fossero già ampiamente trascorsi i termini della custodia cautelare. Per questo, Centonze ha potuto lasciare il carcere di Trapani per far ritorno a casa.

Era stato arrestato dai carabinieri nel luglio 2015, quando gli inquirenti, in Procura, spiegarono come erano arrivati all’individuazione dei presunti assassini (in primo grado, era stato condannato anche il cugino Pietro Centonze, poi assolto in appello). Due gli indizi che segnarono la svolta nelle indagini: il ritrovamento nelle tasche dei pantaloni di uno degli uccisi dei biglietti d’ingresso di un night club di Mazara (“Las Vegas”) e uno squillo, verso l’una e mezza di notte, al telefonino di El Mabrouk fatto da una ballerina romena che era con i Centonze. Alla base dell’agguato, dunque, per l’accusa, ci sarebbe stata la gelosia.

I difensori esprimono soddisfazione per il compimento di un processo basato sullo sforzo della difesa di approfondire la prova scientifica secondo metodi innovativi, "che ha portato a svelare tutta la debolezza delle accuse provenienti dalla testimonianza sofferta e contraddittoria di Iordache Nicoleta, la ballerina del night Las Vegas che aveva dato versioni via via diverse della vicenda”.