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28/02/2020 06:00:00

Referendum sul taglio dei parlamentari. Cosa c'è da sapere. Cosa succede a Trapani

 Il 29 marzo gli elettori saranno chiamati alle urne per il quarto referendum costituzionale della storia.


Si tratta di un referendum confermativo, non necessita nessun quorum per la sua approvazione.
Si vota per il taglio dei parlamentari, una riduzione forte: i deputati passerebbero da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Per i deputati eletti nei collegi esteri si passa da 12 a 8 e per i senatori da 6 a 4.
Votare è semplice: “SI”se si vuole tagliare il numero dei parlamentari, “NO” se si vuole mantenere il quadro immutato.
Il problema è formale e sostanziale, una riforma contro la casta dove vittima non sarà la stessa casta ma i cittadini.
Nessun parlamentare ad oggi si è schierato contro la riforma, non apertamente, per mera questione strumentale legata all’impopolarità.
Ad essere decimati saranno i territori che perderanno la loro rappresentatività, questo poco importa ai populisti e ai politici tutti, la loro elezione è legata alla vicinanza del leader politico di turno, diciamolo, in barba ai cittadini che li vedono sempre meno.
Abbassare i costi della politica un dovere, un obbligo.
Niente da fare, è più semplice tagliare il numero dei parlamentari, guai, però, a toccare le liste bloccate.
Il vero politico dovrebbe battersi per la rappresentatività pura dei territori, chiedendo l’abolizione dei posti bloccati ma andando alla ricerca del consenso. Difficile, eh?
E quindi nessuno ha il coraggio di dire che presto verrà meno la democrazia rappresentativa, nessuno decide di prendere una posizione netta.
Perché nessuno dei deputati in carica spiega, e bene, come funzioneranno le Camere una volta tagliati i parlamentari? E le commissioni?
In Italia, dal Trentino fino a Messina, sono sorti i “Comitati del NO” il cui coordinatore nazionale è l’avv. Andrea Pruiti Ciarello, secondo cui la riduzione dei costi è pari allo 0,007% al giorno della spesa pubblica. Fumo negli occhi, insomma.


Giusto per dare in pasto alla piazza, piena di odio verso la rappresentanza democratica, una caramella.
Con la riforma molti territori resteranno senza parlamentari eletti, luoghi che di fatto diventeranno marginali per la politica, come se si creasse il solco tra cittadini di serie A e di serie B.


Il taglio dei parlamentari, che viene di fatto presentato come doveroso per pulire la politica dal malaffare e da chi ne ha fatto una professione, comporterebbe la cristalizzazione di una casta, quella dei super blindati dal potere.
Non in ultimo, siamo certi che i parlamentari eletti con la nuova riforma siano migliori rispetto ad altri?
La classe politica attuale è formata da mediocri parlamentari che vivacchiano e parlano per spot, per un Salvini a destra ne corrisponde un altro a sinistra.


I toni sono i medesimi.
Più che tagliare i deputati si dovrebbe puntare a migliorare la qualità offerta ai cittadini e soprattutto rendere il voto concreto, con le preferenze, già in questo modo di teste ne cadranno. Si chiama selezione territoriale, a cui segue quella naturale.
Intanto si è costituito a Trapani e provincia il Comitato NoiNO contro il taglio dei Parlamentari.


Obiettivo, dicono, “ è fare chiarezza su una campagna referendaria spesso taciuta dalla maggior parte dell’informazione scritta e parlata; si assiste spesso al travisamento dei reali contenuti del referendum con un'informazione di parte.
Le maggiori forze politiche spingono su una demagogia populista senza accettare alcun confronto.
Per questi motivi ci siamo costituiti in Comitato per tentare di fare, anche a Trapani, una campagna informativa tra la gente e dare spunti di riflessione per un voto consapevole e che per noi non può essere che NO”.


Spiegano i rappresentanti del comitato: “ NoiNo, perché basta con le prese in giro.  NoiNo, perché qualità e libertà degli eletti non cambiano, cambiandone il numero.  noiNo, perché la demagogia populista non rende più libero e forte il popolo, ma consegna il dominio della rappresentanza a forze esterne e non trasparenti NoiNo, perché bisogna interrompere la spirale di odio e rancore nella q. uale si è avvitata la società italiana negli ultimi anni, impedendo al Paese di progettare insieme un futuro di crescita comune e sviluppo. NoiNo, perché un Parlamento non funziona bene o male in base al numero dei parlamentari ma in base alla capacità di chi rappresenta le Istituzioni. NoiNo, perché una rappresentanza democratica non si valuta dai costi”. Oggi ci sarà una conferenza stampa, alle 17, alla sala Sodano di Palazzo d'Alì, a Trapani, per la presentazione del Comitato.