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02/03/2020 06:00:00

Processo omicidio Mirarchi, confermato l'ergastolo per Nicolo Girgenti

13,50 - C'è la conferma della condanna all'ergastolo per Nicolo Girgenti. La Corte d'Assise d'Appello di Palermo ha condannato il bracciante agricolo marsalese alla pena dell'ergastolo per l'omicidio del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, confermando la condanna in primo grado.

I giudici hanno accolto la richiesta del procuratore generale Costanzo e delle parti civili. Girgenti è ritenuto colpevole della morte di Mirarchi. La sparatoria mortale è avvenuta il 31 maggio del 2016 in contrada Ventrischi a Marsala.

06,00 - Oggi è il giorno della sentenza di secondo grado per Nicolò Girgenti, il bracciante agricolo marsalese condannato all’ergastolo ad ottobre del 2018 per l’omicidio del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi.

Girgenti nel corso dell'ultima udienza si è proclamato innocente davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Palermo. Il procuratore generale Costanzo ha richiesto la conferma dell'ergastolo per l'omicidio del maresciallo Mirarchi, avvenuto il 31 maggio del 2016 in contrada Ventrischi a Marsala, mentre con un collega stava facendo svilgendo un servizion di pattugliamento nei pressi di una serra. Anche la difesa di parte civile, rappresentata dall'avvocato Piero Marino ha chiesto la conferma dell'ergastolo.

Per quanto riguarda la difesa dell'imputato, l'avvocato Genny Pisciotta ha chiesto l'assoluzione di Girgenti dopo aver ripercorso i punti salienti del processo di primo grado che, a suo dire avrebbe riportato diverse lacune sia negli atti investigativi che nella stessa sentenza.

Silvio Mirarchi fu ferito a morte con un colpo di pistola, nelle campagne di contrada Ventrischi a Marsala, mentre con un altro carabiniere, l’appuntato Cammarata, era impegnato in un appostamento (volto a contrastare furti in campo agricolo) nei pressi di una serra all’interno della quale furono, poi, scoperte 6 mila piante di canapa afgana. Sette sarebbero stati, secondo gli inquirenti, i colpi di pistola esplosi da almeno due persone contro i due militari.

Girgenti venne arrestato una ventina di giorni dopo a seguito delle indagini del Comando dei carabinieri di Trapani e degli accertamenti del Ris di Messina, secondo i quali il bracciante si trovava nella zona dei fatti all’ora della sparatoria. La sua auto, quella sera, sarebbe transitata dalla strada in cui fu ucciso Mirarchi.

Al bracciante furono trovate addosso delle tracce di nichel e nichel-rame che, secondo l’accusa, sono presenti nella polvere da sparo. La difesa, invece, ha sempre sostenuto che, potrebbero essere ricollegate all’uso dei fertilizzanti maneggiati da Girgenti per la sua attività lavorativa.

Secondo l’accusa, la sera del 31 maggio di quattro anni fa, all’arrivo del maresciallo Mirarchi e dell’appuntato Cammarata, Nicolò Girgenti, insieme a qualche altro complice, ad oggi rimasto sconosciuto, stava rubando piante di marijuana dalla serra che aveva gestito fino a circa tre mesi prima e vistisi scoperti, Girgenti e il complice non esitarono a far fuoco contro i due carabinieri.