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05/03/2020 06:00:00

Coronavirus: cresce la paura tra i siciliani. 21 casi, Rinviato il referendum

16,00 -  Come qualsiasi altro evento, anche il referendum sul taglio dei parlamentari fissato per il 29 marzo slitta. Era prevedibile da giorni. È diventato scontato dopo la chiusura delle scuole e la cancellazione di qualsiasi manifestazione pubblica a seguito dell’emergenza coronavirus e dell’aumento esponenziale dei contagi.

Tecnicamente il referendum verrà “sospeso” con rinvio a data da destinarsi. Il governo ha tempo fino al 20 marzo per fissare una nuova giornata elettorale (si parla di maggio ma potrebbe anche essere prima). In tal caso basterà solo un nuovo Dpr (decreto del Presidente della Repubblica). Se invece si scavallerà il 20, bisognerà ripartire da zero con le procedure per la convocazione di una nuova data e i tempi potrebbero allungarsi.

15,00 - Niente segno della pace in chiesa, niente acqua nelle acquasantiere, sospese tutte le processioni e anche gli altari di San Giuseppe. La comunione sulla mano.

Nella tarda mattinata di oggi, il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero ha diramato una nota per la Chiesa di Mazara del Vallo (per parrocchie e chiese dei tredici comuni della Diocesi), con le disposizioni da osservare per fronteggiare l’emergenza del coronavirus, sino al 3 aprile. Già qualche settimana addietro il Vescovo aveva disposto la comunione sulla mano, l’omissione dello scambio di pace, e tenere vuote le acquasantiere vuote. Tutto questo viene confermato.


Nelle disposizioni di oggi, in conformità alle indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana, sono consentite le celebrazioni eucaristiche feriali e festive, così pure gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo di Quaresima (Via Crucis, liturgie penitenziali e lectio divina). «Tuttavia si avvertano i fedeli di osservare le misure igienico-sanitarie elencate nell’allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020», spiega il Vescovo.

Monsignor Mogavero ha, invece, sospeso tutte le manifestazioni di religiosità popolare (processioni, altari di San Giuseppe) promosse o organizzate dalle parrocchie nelle quali si preveda concorso numeroso di popolo. Nei funerali devono essere evitate le manifestazioni di condoglianze ai parenti al termine della messa.

Le chiese rimarranno regolarmente aperte per favorire la preghiera personale dei fedeli. Sono, invece, sospesi gli incontri di catechesi, le attività degli oratori e qualunque altra iniziativa di formazione, compresi gli appuntamenti di associazioni e movimenti; questi ultimi se con la presenza di numerosi partecipanti.

Ad anziani e ammalati si potrà portare la comunione «solo quando esplicitamente richiesta». Ai ministri straordinari il Vescovo rivolge l’invito di «adottare, in ogni caso, le opportune misure igienico-sanitarie».

13,00 -  Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 5 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana alla Unità di crisi nazionale. Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 440 tamponi, di cui 404 negativi e 15 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 21 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania). Risultano ricoverati 6 pazienti (tre a Palermo e tre a Catania), mentre 15 sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento avverrà domani.

Per migliorare le performance di analisi su cittadini che necessitano del test al Coronavirus attraverso il tampone rino-faringeo, l’assessorato alla Salute ha individuato ulteriori sette laboratori, dislocati su tutto il territorio regionale, per l’analisi dei campioni. Spetta comunque ai due laboratori di Palermo e Catania) confermare i test sui tamponi, che poi vengono trasferiti all’Istituto superiore di Sanità per la validazione finale.

Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87

11,20 - Tra le persone contagiate dal Covis-19 in Sicilia c'è anche un medico catanese che lavora all'ospedale Umberto I di Enna.

L'uomo è in quarantena nella sua casa di Catania.

A scopo precauzionale sono stati eseguiti tamponi a medici, infermieri, personale del nosocomio e paziente che sono entrati in contatto con lui. Secondo quanto si è appreso, il contagio sarebbe avvenuto per contatti avuti con persone di Bergamo.

PALERMO. Si potrebbero riaprire presto le porte dell'hotel Mercure di Palermo per il gruppo di turisti bergamaschi che sono in 'quarantena' nell'albergo dal 25 febbraio scorso, dopo che alcuni di loro sono risultati positivi al Coronavirus. Nuovi tamponi di controllo eseguiti su di loro, secondo quanto apprende l'ANSA, sono risultati tutti negativi.

07,00 - Riunione del Prefetto di Trapani con tutti i Sindaci della Provincia, oggi, per fare il punto sul coronavirus e definire le azioni da intraprendere unitariamente sulla base delle linee guida del governo centrale

In Sicilia dall’inizio dei controlli, i laboratori hanno effettuato 367 tamponi, di cui 349 negativi. Al momento sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 18 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania).
Risultano ricoverati 5 pazienti (tre a Palermo e due a Catania), mentre altri 13 sono in isolamento domiciliare.

Il Comune di Trapani ha rinviato i prossimi incontri programmati nell’ambito della rassegna letteraria Trapanincontra. In particolare saranno posticipati a data da destinare gli incontri con Mario Calabresi, previsto per domani e con Nicola Gratteri, programmato per domenica.

Annullamento e rinvio anche per l’evento organizzato dalla associazione COTULEVI «Dallo stalking al Codice Rosso: dieci anni di lotta contro la violenza di genere» che era previsto per domani presso la Prefettura di Trapani, e per la premiazione del progetto «Social media addiction: metti un freno alla tua vita on line» che era invece in programma domani presso il polo universitario.

06,30 - Sta crescendo tra i siciliani la preoccupazione per la diffusione del Coronavirus. L’80% manifesta timori per la salute, propria o dei familiari; una percentuale inferiore, il 53% appare preoccupato anche per le conseguenze economiche, a partire dai prevedibili effetti sul turismo.

I dati emergono dal sondaggio condotto nell’Isola dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, che ha analizzato il modo in cui il Coronavirus sta cambiando la quotidianità delle famiglie.

“Il Coronavirus – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – ha intanto monopolizzato le conversazioni dei siciliani negli ultimi 10 giorni: il 95% ne ha parlato quotidianamente con colleghi, amici, familiari; appena un terzo si è soffermato su altri temi, dalla politica al calcio all’attualità”.

La gestione dell’emergenza da parte delle strutture sanitarie nella nostra Regione è promossa, apprezzata dai due terzi dei cittadini intervistati nell’Isola.

Ma le preoccupazioni restano: i siciliani sembrano condividere l’appello del Presidente della Regione Musumeci, vorrebbero però che fossero resi più capillari ed efficaci i controlli negli aeroporti su chi arriva in Sicilia dalle regioni interessate dall’emergenza Coronavirus. Lo chiede il 75% dei cittadini residenti nell’Isola.

“Le immagini di quanto accade nel Nord del Paese, il racconto dei media e dei social, ma anche i primi casi scoperti nella nostra regione – aggiunge il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – stanno già incidendo sulla vita e sulla quotidianità dei siciliani”.

Il 63% afferma di lavarsi le mani più frequentemente, il 56% tende a limitare viaggi e spostamenti non necessari. Più di 1 su 2 ha acquistato prodotti disinfettanti o mascherine protettive, il 40% ha ridotto la frequentazione di locali pubblici. Soltanto un quarto dei siciliani intervistati da Demopolis non ha modificato la propria quotidianità.

MARSALA. In una nota indirizzata al Direttore generale dell'Asp Trapani e all' Assessore Regionale alla Sanità, il sindaco Alberto Di Girolamo invita ad intensificare le misure di prevenzione contro il rischio-coronavirus anche a beneficio degli operatori sanitari, attrezzandoli “per affrontare un eventuale acuirsi del contagio”. In tale ottica, anche al fine di contribuire a rasserenare sia la popolazione ospedaliera che l'utenza in generale, il sindaco di Marsala chiede “di fornire al personale sanitario dell'Ospedale Paolo Borsellino - nonché a quanti lavorano nei presidi medici - mascherine, guanti e quant’altro possa evitare il rischio di contrarre il coronavirus”. Nella stessa nota, portata anche a conoscenza del Prefetto di Trapani, il sindaco Di Girolamo ritiene pure opportuno “di allestire una tenda pre-triage, da collocare in prossimità del Pronto Soccorso ospedaliero”.

"SI RESTI, ARRINESCI". Gli attivisti e le attiviste della campagna Si Resti Arrinesci – che da mesi è attiva in Sicilia per il contrasto allo spopolamento ed all'emigrazione forzata – si dicono estremamente preoccupati per gli effetti (già in atto ma soprattutto in potenza) della diffusione del Covid-19, il cosidetto Corona virus.

Aldilà delle preoccupazioni sociali ma, anche, al netto dei bollettini quotidiani sui numeri di infetti, guarigioni e quindi dell'effettivo andamento del contagio, si ritiene infatti che il governo nazionale debba immediatamente procedere alla dichiarazione di “stato d'emergenza” a causa delle già mortifere conseguenze economiche che questa crisi sta producendo nell'isola.
La Sicilia infatti si regge su un sistema economico molto fragile e polarizzato su pochi strategici settori; uno di questi è, ovviamente, il turismo. Uno dei portavoce della campagna, Giorgio Martinico, dichiara “siamo già di fronte ad un collasso del sistema; voli cancellati, prenotazioni andate in fumo, locali, alberghi e strutture extra-alberghiere vuoti. Le guide turistiche e tutto l'indotto collegato a tour e gite già in ginocchio. E le prospettive sembrano solo possano andare a peggiorare: l'intera stagione estiva sembra a rischio. E il mio pensiero va a tutti quei lavoratori che, costretti a lavorare in nero o a prestazione non troveranno occupazioni stagionali fondamentali al loro sostentamento!”. Ma il settore turistico non è l'unico in difficoltà già adesso, anzi. Il mondo del cosiddetto “terzo settore” inizia già in questi giorni a pagare i costi della crisi. Come sostenuto da Silvia Fabbra, altra portavoce della campagna “a tanti operatori sociali è già stato comunicata l'impossibilità di continuare la propria attività socio-lavorativa. Ma – continua la Fabbra – la preoccupazione è rivolta ai tantissimi giovani siciliani costretti a lavorare in assenza di garanzie contrattuali e con stipendi risicatissimi!”.

Insomma, un'economia fragile quale quella siciliana non può permettersi simili “crisi” senza vedersi pesantemente danneggiata nel breve e nel lungo periodo. “Servono strumenti immediati di supporto e tutela” - dicono da Si Resti Arrinesci - “questa crisi non può essere pagata dai soggetti economicamente deboli della nostra società. Chiediamo pertanto al governo nazionale di stanziare subito fondi straordinari utili al riassorbimento di questa emergenza oltre che politiche efficaci di supporto all'economia della nostra regione!”

TASK FORCE.  Si è tenuta a Palazzo Orleans la riunione operativa del Coordinamento della presidenza della Regione Siciliana per le attività necessarie al contenimento della diffusione del Covid-19. A presiederlo l’assessore alla Salute Ruggero Razza che, insieme al capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, ha dettato le linee guida fondamentali con le quali affrontare il fenomeno coronavirus. Al vertice hanno partecipato i rappresentanti delle prefetture delle nove province siciliane, il presidente dell’Anci-Sicilia Leoluca Orlando, il direttore dell’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera, il responsabile dell’Ufficio scolastico regionale e i dirigenti generali dei dipartimenti della Regione.

MUSUMECI. Mettere a disposizione delle imprese turistiche gli ammortizzatori sociali in deroga alle norme vigenti, a prescindere dai requisiti legati alle dimensioni; sospensione di ogni onere fiscale e contributivo per gli operatori economici; sospensione di tutti gli oneri e degli adempimenti connessi all'attività di impresa. Sono le prime tre proposte di misure economiche contro gli effetti del Coronavirus che il governatore siciliano Nello Musumeci ha presentato, oggi pomeriggio a Roma, al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.

L’incontro a Palazzo Chigi, al quale erano presenti i presidenti di alcune Regioni del Nord, segue la riunione che Musumeci ha tenuto ieri sera (martedì) a Palazzo Orleans con sindacati, associazioni datoriali e organizzazioni di categoria. Tutte le parti sociali intorno a un tavolo, per oltre due ore, per definire una strategia comune da sottoporre all’attenzione di Roma.
«Abbiamo dato prova – ricorda il governatore – di un grande senso di responsabilità, a prescindere dalle posizioni politiche. Un unico grande partito: quello dei siciliani».

Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, Musumeci ha sottolineato al premier la necessità nei vari ospedali dell’Isola di nuovi posti letto nei reparti di rianimazione e del reperimento del relativo personale sanitario, anche se in pensione.

Altro argomento posto al governo nazionale da Musumeci è stato quello di un Piano straordinario di investimenti in Sicilia, con le stesse procedure autorizzate a Genova per il ponte Morandi. «Si applichi per 5 anni in Sicilia – ha sottolineato il governatore – quel “modello ”, con una regia a Roma ed eventuali sanzioni per chi non rispetta il cronoprogramma. Solo così possiamo diminuire il divario Nord-Sud. In questo momento – ha concluso - è chiaro che le Regioni più povere avvertono con maggiore difficoltà la morsa della crisi. Ecco perché, pur non essendo, fortunatamente, in “zona rossa” non possiamo restare esclusi da qualsiasi provvedimento che si vorrà adottare a sostegno delle imprese».

Il governatore ha infine ribadito la necessità di garantire il controllo sanitario su tutti i passeggeri in arrivo nell’Isola, sia via aerea che via mare.