Un altro pacchetto di misure eccezionali verrà preso in queste ore per l'Italia dal governo Conte, nel tentativo di arginare l'epidemia di coronavirus, e affrontare al meglio la situazione, mai vista prima nella storia mondiale.
Udienze per i reati meno gravi rinviate fino a fine maggio per tutelare chi lavora nelle procure e nei tribunali. E un piano di emergenza per far fronte all'emergenza sanitaria legata all'epidemia del Coronavirus che consentirà da un lato assunzioni di 20mila tra medici, infermieri e operatori, ma anche di essere pronti a un dilagare del virus, con la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto.
Il governo a sorpresa anticipa parte delle nuove misure anti-virus e approva dopo un Consiglio dei ministri di tre ore un unico decreto legge con le misure per la sanità e la giustizia. Nel provvedimento vengono accorpate quindi sia le restrizioni per gli uffici giudiziari, che scatteranno dal 23 marzo dopo 15 giorni di “sospensione feriale”, sia quelle per mandare rinforzi nelle corsie degli ospedali, in prima linea per contrastare l'epidemia.
Spunta, oltre alla possibilità di requisire gli alberghi, un potere più ampio alla Protezione civile per disporre, dove diventasse necessario, requisizioni di altri immobili per avere spazi dove gestire le persone in quarantena ma anche requisizioni e espropri di materiale sanitario, dai presidi sanitari e medico-chirurgici per assicurare agli ospedali le forniture adeguate a gestire i contagi e i posti letto “specializzati” necessari a ricoverare i malati.
Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5mila impianti di ventilazione assistita, che saranno acquistati dalla Protezione civile attraverso la Consip con procedure rapide e semplificate.
Assunti 20mila medici e personale sanitario
Con il provvedimento il governo provvederà all'assunzione di circa 20 mila medici e personale sanitario per far fronte alla situazione d'emergenza, anche in considerazione del fatto che - lo ha spiegato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - ci sono tra i 200 e i 250 sanitari che non possono svolgere il loro lavoro in quanto o positivi al coronavirus o tra i contatti stretti dei contagiati. Potranno essere assunti con contratti di sei mesi senza concorsi. Si potranno reclutare anche medici in formazione all'ultimo anno di specializzazione e «personale medico e infermieristico» in pensione.
Possibile requisire alberghi per quarantene
Tra le misure più clamorose, la possibilità per i prefetti di «requisire strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare» quando il periodo di quarantena non si possa trascorrere a casa. Si prevedono anche delle “indennità di requisizione” sulla base di criteri stabiliti da un successivo Dpcm su proposta del ministro dell'Economia.
Possibili 'reparti' temporanei
Non solo. Per gestire l'emergenza Coronavirus le Regioni potranno «attivare anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private». Le opere potranno essere realizzate in deroga e i lavori potranno iniziare
contestualmente alla presentazione delle domande.
In campo anche sanità privata
Anche la sanità privata sarà chiamata a dare il suo contributo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Secondo quanto previsto nella bozza del decreto legge sulla sanità, le Regioni sono autorizzati ad acquistare «ulteriori prestazioni» dalle strutture private che saranno anche «tenute a mettere a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature» richiesti da «Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto» quando manchi il personale perché «ricoverato» o in quarantena per il contagio da Covid-19.
Centralizzati gli acquisti del materiale sanitario
Si è deciso di centralizzare gli acquisti di materiale sanitario: sarà la Consip, nominato soggetto attuatore, a provvedere agli approvvigionamenti che dovranno poi essere consegnati alle regioni: già domani scadrà la prima richiesta d'offerta per la fornitura di 5 mila impianti di respirazione per le terapie intensive e sub intensive, per i quali sono a disposizione 185 milioni.
50 mln incentivi produzione mascherine
Al fine di assicurare «la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e a condizioni di mercato», vista la loro attuale «inadeguata disponibilità», Invitalia «è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi» per un ammontare di 50 milioni.
Deroga a orario massimo lavoro medici
Infine, «per i professionisti impegnati a far fronte alla gestione dell'emergenza» del coronavirus «non si applicano le disposizioni sui limiti massimi di orario di lavoro prescritto dai Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di settore, a condizione che venga loro concessa una protezione appropriata, secondo modalità individuate dalle aziende sanitarie di appartenenza».