In queste ore difficili di forzata quarantena, è facile scoraggiarsi, pensare al peggio. Cominciare a limitare lo sguardo in avanti, cedere alla paura. Ma è proprio in queste ore che bisogna iniziare a progettare il futuro che ci aspetta dopo la durissima parentesi del Coronavirus. Perché è solo una parentesi, sì. E siamo noi ad articolare lo spazio entro cui si apre e si chiude.
Seppure oggetto di severe restrizioni, ci sono realtà che non smettono di alimentare progetti. In questi giorni avremmo dovuto parlarvi delle molte, bellissime iniziative della Biblioteca di Castelvetrano «Leonardo Centonze»: oggi tutte sospese. Solo momentaneamente, è necessario dire. E allora vogliamo raccontarvele comunque, per essere pronti ad aderire numerosi quando tutto “tornerà alla normalità”. Per continuare a pensarci come una comunità, anche fuori dai pericoli.
Non esistono, infatti, comunità che non abbiano come centro propulsore la biblioteca cittadina. Perché leggere è importante, certo; ma soprattutto perché le biblioteche sono palestre di condivisione: dai più grandi ai più piccoli. Nella biblioteca di Castelvetrano, ad esempio, hanno istituito il prezioso presidio di “Nati per leggere”, il programma nazionale di promozione alla lettura rivolto ai lettori che ancora non sanno leggere e ai genitori che cominciano a instillare in loro la passione per le parole.
Non finisce qui, però. Da tempo, con grande impegno, la Biblioteca è riuscita a intercettare alcuni contributi regionali per acquistare in questi anni nuovi libri. Nel 2017 un finanziamento di 1000 euro e nel 2019 un altro di 1500. Per i lettori di ogni età è importante dare la possibilità di trovare le ultime novità, quelle più richieste, che suscitano la curiosità comune. È importante e - si potrebbe aggiungere - indispensabile se non si vuole che la biblioteca diventi esclusivamente una tranquilla sala lettura.
Con il sostegno dell’amministrazione comunale, tante sono ancora le iniziative che animano le stanze dedicate all’indimenticabile intellettuale e bibliotecario castelvetranese, Leonardo Centonze. Come il “Pizzino del lettore”, un nuovo modo per alimentare la messaggistica privata: prima di riportarlo tra gli scaffali, basta lasciare all’interno del libro che si è appena letto una traccia di sé, un commento, un saluto, una suggestione. Aprendo così un dialogo a più voci, un social alternativo che si alimenta delle emozioni dell'intera città.
La città, d’altronde, comincia a rispondere bene alle attività. Ha un migliaio di lettori-frequentatori costanti, i licei interagiscono attivamente con seminari e incontri. Sembra proprio che diffuso sia il sentimento di riappropriarsi di questi luoghi. Che oggi, ahinoi, devono restare chiusi.
E adesso che succede in biblioteca? L’accesso al pubblico e il prestito dei libri è stato sospeso per le misure del Decreto Conte. Dentro, però, si continua a lavorare. Il ricchissimo fondo bibliotecario, che conta 52 mila volumi - tra cui cinquecentine, incunaboli, edizioni rare -, viene alacremente catalogato per permettere agli studenti e agli studiosi di tutta Italia di partecipare delle risorse che offre.
Bisogna aspettare, quindi. Del valore di certe realtà, delle inestimabili occasioni che le nostre città ci mettono a disposizione, forse cominciamo ad accorgercene quando non possiamo più disporne. Bisogna aspettare; appena riapriranno, sapremo dove andare.
Marco Marino