"Aiutateci, non nascondeteci informazioni essenziali". E' l'appello di Leo Orlando, soccorritore del 118, impegnato in prima fila in questi giorni di straordinaria emergenza. Molta gente, quando chiama i soccorsi (ricordiamo: mai andare in ospedale, ma chiamare) omette dati essenziali, ad esempio dove sono stati i malati, con chi hanno avuto contatto. Rendendo difficile mappare il contagio. Ecco cosa scrive Orlando:
Faccio il soccorritore da 20 anni, e in questi 20 anni con i miei colleghi oltre all'epatite, alla meningite, all'HIV ecc, ci siamo visti faccia a faccia con la Sars, l'influenza A1 H1 N1, Ebola e oggi siamo in prima linea con il Covid-19...
Non vi nascondo che abbiamo pure noi paura, ma la paura nostra non è la malattia vera e propria, siete piuttosto voi pazienti e voi parenti dei pazienti che ci nascondete le vostre malattie, mettendo a rischio non solo la nostra di salute e la nostra vita, ma anche quella della nostra famiglia. Fortunatamente abbiamo l'esperienza che ci siamo "sudati" in 20 anni di professione, che ci fa da scudo.
Il Covid-19 ci sta mettendo a dura prova, Vi chiedo, non da soccorritore, ma da padre di famiglia, nel momento in cui veniamo a casa tua perché ci hai chiamato, non nascondercelo, dillo se sei stato a contatto con gente a rischio o positiva al covid-19, dillo al telefono prima all'operatore di centrale 112-118 e poi anche a noi, che hai la febbre da diversi giorni, dillo che sei stato in vacanza dove è scoppiata la pandemia. Non c'è niente di male e noi non scappiamo, ma prenderemo le precauzioni del caso per salvaguardaci. Un saluto da un soccorritore che ama il suo lavoro. >