In un momento in cui l’emergenza coronavirus costringe tutti a rimanere tra le pareti domestiche c’è chi pensa a chi una casa non ce l’ha. E’ il caso di un marsalese che ha deciso di donare alla Diocesi un appartamento di sua proprietà in via Monsignor Andrea Linares (zona Sappusi) affinché venga trasformata in “casa fraterna” per i senzatetto. Sarà la terza a Marsala. La prima, destinata alle donne, è ad Amabilina. La seconda, per gli uomini, è stata inaugurata a metà maggio dello scorso anno proprio in via Linares. In entrambi i casi, la struttura è capace di ospitare sei persone.
A gestirle, sotto l’ala della Diocesi di Mazara, sono i volontari dell’Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”, diretta da don Francesco Fiorino, che da tempo si occupa di senzatetto e indigenti, fornendo loro aiuti di vario genere (dall’ospitalità al cibo). “Stiamo lavorando – spiega don Fiorino – per redigere da un notaio l’atto di donazione. Questa, comunque, è ormai certa”. La casa fraterna inaugurata lo scorso anno in via Linares è stata intitolata, com’è noto, a Pio La Torre e Piersanti Mattarella, due politici (il primo del Pci, il secondo Dc) entrambi uccisi per la loro tenace lotta contro il fenomeno mafioso e la corruzione.
Al momento dell’inaugurazione, presente, tra gli altri, anche il vescovo Domenico Mogavero, c’era già un marsalese che chiedeva ospitalità. La “Casa fraterna” voluta dall’Opera “Gioacchino Di Leo” e dalla Diocesi di Mazara è stata comprata con 35 mila euro dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. “Questa – disse il vescovo Mogavero – è una struttura nella quale vogliamo mettere a disposizione, a titolo di emergenza, un posto letto (sei in tutto, ndr) e un tetto decente, con bagno e servizi, per chi rischia di passare la notte o, nella migliore delle ipotesi, dentro un’auto o su una panchina o in mezzo ad una strada”.
Intanto, in questi giorni, nella casa fraterna “Pina Suriano” di contrada Amabilina (di solito destinata all’accoglienza di donne in difficoltà) è stata offerta ospitalità a una coppia che viveva in ambienti angusti e intrisi di umidità. In quella di via Linares, invece, l’Opera di religione garantisce anche l’acquisto di farmaci alle persone in stato di bisogno. Infine, un altro marsalese, rivela don Fiorino, “ci ha donato 265 euro per donare altri buoni spesa per famiglie in difficoltà economiche”.