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19/03/2020 06:00:00

Coronavirus, il triste record di 475 morti in un giorno. Bisogna limitare gli spostamenti

Con 475 morti nelle ultime 24 ore, l'Italia supera il bilancio di vittime in una sola giornata rispetto ad ogni altro Paese al mondo: finora questo triste record, sottolinea la France Presse, era detenuto dalla Cina che aveva registrato il picco di 368 decessi per coronavirus in un solo giorno. Sono 2.978 le vittime, con un incremento rispetto a martedì di 475. 

L'aggiornamento del commissario Angelo Borrelli della Protezione Civile si è aperto ieri con il dato dei guariti in Italia dal coronavirus. Sono 1084 in più rispetto al giorno precedente, in totale sono 4025 dall'inizio dell'epidemia. Borrelli poi ha proseguito con il numero dei nuovi positivi che, rispetto all giorno prima sono 2648 in più.

In totale le persone positive al coronavirus in Italia sono 28710. Di questi 12190 sono quelli in quarantena a casa e senza sintomi, mentre 14370 sono quelli ricoverati.

"E' necessario contenere al massimo gli spostamenti", è questo il nuovo appello lanciato da Borrelli. "I dati di oggi ci fanno pensare positivo - aggiunge - ma vanno adottati comportamenti corretti".

"L'andamento delle curve epidemiche mostra casi confermati in crescita a livello nazionale - ha detto il presidente ISS Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla Protezione civile -. Alcune regioni del nord ancora sono maggiormente coinvolte nella circolazione locale, per numero positivi e ricoverati specie in terapia intensiva. Nelle altre aree c'è una crescita, ma non così veloce. Però non deve illuderci che non ci siano numeri così elevati come in Lombardia e le altre regioni del Nord: solo se ci comportiamo come stabilito possiamo rallentare la curva". "Siamo in una fase in cui misuriamo l'effetto delle misure adottate in tutto il paese, siamo in una fase in cui non possiamo ancora vedere i benefici, ci vorrà ancora qualche giorno. Per questo non dobbiamo mollare". "Non ci sono i presupposti - ha aggiunto - dobbiamo mantenere le misure se vogliamo vedere davvero degli effetti e proteggere le nostre persone più anziane".

Operatori sanitari contagiati - Sono saliti a 2.629, ovvero l'8,3% dei casi totali, gli operatori sanitari contagiati dal nuovo coronavirus. E' quanto emerge da una rielaborazione della Fondazione Gimbe aggiornata al 17 marzo 2020 su dati forniti dall'Istituto superiore di sanità. Lo rende noto in un tweet il presidente Gimbe Nino Cartabellotta. Il "numero di operatori sanitari infetti - afferma all'ANSA - è enorme. L'8,3% dei casi totali è una percentuale più che doppia rispetto alla coorte cinese".

"Si pensa al divieto assoluto di stare all'aperto" - Intanto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha detto che di credere "che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all'aperto". "Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l'appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto".

LOMBARDIA - Un nuovo allarme arriva dal governatore della Lombardia Attilio Fontana sulla situazione nella sua regione per l'emergenza Coronavirus. "Purtroppo i numeri del contagio non si riducono - dice - continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala". Fontana è partito da qui per chiedere a tutti di "stare a casa". "Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po' bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po' più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri".

In Lombardia sale a 1.959 il numero dei decessi per coronavirus, dunque 319 più di ieri: a fornire il dato è stato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera che in diretta Facebook ha sottolineato che sono 17.713 i positivi, 7.285 ricoverati, 924 persone in terapia intensiva. Quello dei decessi dunque è il dato in maggior crescita, mentre rallentano gli aumenti di tutte le altre voci.

EMERGENZA A CHIARI, 24 MORTI IN 48 ORE - "Ci siamo preparati psicologicamente vedendo le immagini della Cina, ma era impensabile immaginarsi una devastazione di questo tipo", ha dettoJean Pierre Ramponi, il direttore sanitario dell'ospedale di Chiari nel Bresciano, dove il primo paziente positivo al Coronavirus è arrivato il 23 febbraio. Tanti i casi di pazienti provenienti da Orzinuovi, paese bresciano con maggiori contagi e dal Bergamasco. "Ora su 450 posti letto ben 220 sono occupati da persone che hanno contratto il Covid - 19", spiega il medico. L'impatto è maggiore rispetto ai principali ospedali bresciani. Tra gli infettati anche 80 dipendenti, tra medici e infermieri. Solo nelle ultime 48 ore i decessi sono stati 24 nell'ospedale dell'ovest bresciano. Per il direttore sanitario: "Tutti i colleghi stanno dando loro stessi, ma c'è un impatto psicologico enorme e reggere a questa valanga di negatività non è facile".

"Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l'assunzione di misure un po' più rigide", aveva detto in mattinata l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera su 7 Gold parlando dell'andamento dei contagi. "Io spero che i sacrifici di molti e l'atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente", ha aggiunto. Intanto sale il numero dei medici deceduti per nuovo coronavirus. E' morto il segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg) di Lodi, Marcello Natali, aveva 57 anni e non aveva particolari gravi patologie pregresse. Dopo il ricovero a Cremona, era stato trasferito a Milano e ricoverato intubato in terapia intensiva per una grave polmonite bilaterale. Natali esercitava la sua attività di medico di famiglia nell'area di Codogno.

A BOLOGNA IL TAMPONE A BORDO AUTO - Un tampone ogni cinque minuti, 12 all'ora. E' il ritmo garantito dal nuovo modo di eseguire il test di positività da coronavirus, sperimentato a Bologna dallo scorso weekend. Si chiama 'tampone drive-thru' e riprende quanto già provato con successo in Corea del Sud e in Australia: prevede il test direttamente a bordo della propria automobile, in maniera più sicura e veloce. Tra i soggetti testati, molti contatti stretti di casi positivi, oltre a operatori sanitari e persone in isolamento domiciliare potenzialmente guarite. L'Ausl di Bologna conta, tramite questa innovazione, di aumentare la capacità di effettuare tamponi e razionalizzando, al contempo, l'utilizzo delle risorse professionali e dei dispositivi di protezione degli operatori sanitari coinvolti. Oggi la nuova modalità verrà sperimentata a San Lazzaro, comune alle porte di Bologna, su 50 persone.