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22/03/2020 06:00:00

Coronavirus, diminuiscono i contagi e il numero delle vittime rispetti a ieri

19,00 -  L'aggiornamento quotidiano della Protezione Civile registra un numero complessivo di morti in Italia di 5.476, con un aumento rispetto a ieri di 651 unità; ieri l'aumento era stato di 793 morti. Sono 7.024 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 952 in più di ieri. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 943.

"I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri, mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo". Così il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli ha aperto la quotidiana conferenza stampa alla Protezione civile sul contagio da coronavirus.

Sono 3.009 i malati ricoverati in terapia intensiva, 142 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.142 sono in Lombardia. Dei 46.638 malati complessivi, 19.846 sono poi ricoverati con sintomi e 23.783 sono quelli in isolamento domiciliare.

Quanto ai malati, sono complessivamente 46.638, con un incremento rispetto a ieri di 3.957: ieri l'incremento era stato di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 59.138. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

"Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi - dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità - né sopravvalutare una tendenza ma è un segnale che arriva a quella che comincia ad avvicinarsi come una distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere segni tangibili di misure di contenimento intraprese. E' fondamentale - prosegue Locatelli - quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus. E' un altro sacrificio che si chiede al Paese ma è importante. Altrimenti rischiamo di perpetuare il meccanismo di diffusione del virus. E' un appello al senso responsabilità di tutti i familiari dei pazienti positivi".

06, 00 - L'Italia chiude le attività produttive, lo ha comunicato ieri sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine di un'altra giornata drammatica, con il maggior incremento di morti dall'inizio dell'emergenza sul fronte del coronavirus: sono saliti infatti a 4.825 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. Ieri l'aumento era stato di 627 morti. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Complessivamente sono 42.681 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 53.578. Ieri i malati in più erano stati 4.670.

Sono 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 943 in più di ieri, ha detto Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689.

"E' tassativo il rispetto delle misure prese dal Governo, è un segnale forte per dire che non abbiamo ancora preso sufficientemente sul serio il pericolo. Ci sono ancora situazioni dove con la scusa di fare due passi si fanno assembramenti. Le scappatoie danneggiano noi stessi e i nostri cari e le persone più fragili sono gli anziani. Servono meccanismi di rispetto sistematico delle misure, senza non saremo in grado di allentare la diffusione del virus", ha detto Silvio Brusaferro, direttore dell'Iss.

"Bisogna limitare gli spostamenti ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Non possiamo garantire la spesa a domicilio per tutti. Sono state previste limitazioni ad attività lavorative non essenziali, ma ci sono una serie di filiere come quelle di alimentari e servizi pubblici essenziali, che devono essere garantite. Quelle in atto sono le misure massime che si potevano adottare. Dopodiché c'è la chiusura totale e mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa e senza alimentari nei supermercati?". L'ha detto il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli.

L'Italia chiude tutte le attività produttive - In serata al discorso di Borrelli che preannunciava nuove misure di contenimento Nuove misure di restrizione per il contrasto alla diffusione del Coronavirus imposte dal Governo Conte. Chiusura di tutte le attività produttive tranne quelle essenziali. Il discorso del Premier Giuseppe Conte:"Sono misure severe ne sono consapevole ma non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere. Solo in questo modo possiamo tutelare noi stessi e i nostri cari. Il nostro sacrificio è minimo rispetto a quello che stanno facendo i nostri medici e gli infermieri, penso alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai farmacisti, ai trasportatori, compiono un atto d'amore. La decisione del governo è quella di chiudere ogni attività che non sia essenziale. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati i generi di prima necessità. Continueranno ad essere aperte le farmacie, parafarmacie, banche, poste e i trasporti. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo il lavoro cosiddetto in smart working. Rallentiamo il motore produttivo del paese. Una decisione non facile ma che ci consente di affrontare la fase acuta del contagio. A voi tutti dico lo Stato c'è, lo Stato e qui e con misure straordinarie potremmo ripartire. Queste rinunce che sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di ripartire, di ritornare nelle nostre piazze, nelle nostre fabbriche, alla nostra vita, uniti ce la faremo".

Primo Ospedale da campo operativo a Cremona - Con il primo paziente ricoverato in terapia intensiva da oggi pomeriggio è operativo il primo ospedale da campo in Italia. Si tratta di quello allestito in tempi da record, 36 ore, davanti al nosocomio di Cremona e donato da Samaritan's Pursue, una organizzazione umanitaria cristiana evangelica statunitense, che con i suoi medici e le sue attrezzature si è messa a disposizione per dare una mano e salvare vite in una delle zone più colpite dal Coronavirus. La struttura, composta da 15 tende per ospitare 60 letti per pazienti positivi ma non gravi e altri 8 in rianimazione, un laboratorio analisi e una sala per le radiografie, una farmacia e tutti i servizi necessari, nel giro di pochi giorni funzionerà a pieno regime ed è una vera e propria 'manna dal cielo' per l'ospedale con cui condividerà i protocolli assistenziali e le cartelle cliniche.

La Ferrari pronta a produrre ventilatori e respiratori - In seguito all’emergenza coronavirus gli ospedali italiani hanno bisogno di un numero crescente di apparecchi sanitari e proprio per questo motivo la Ferrari sembra pronta a contribuire alla produzione di macchinari necessari per la terapia intensiva, quali ventilatori e respiratori. L’emergenza coronavirus sta mettendo in difficoltà le strutture sanitarie di tutto il Paese e proprio in questo momento delicato la Ferrari è pronta a dare il suo contributo per fornire macchinari necessari per la terapia intensiva, quali ventilatori e respiratori. L’intento è quello di riuscire a raddoppiare la produzione settimanale passando dagli attuali 150 ai 300 macchinari da fornire alle strutture ospedaliere. Un’idea che potrebbe diventare realtà nei prossimi giorni grazie alla messa a disposizione dello stabilimento di Maranello. In accordo con la Magneti Marelli e la Sare, leader nella produzione di ventilatori e respiratori, infatti, Ferrari e Fca sono alla ricerca di soluzioni e idee grazie alle quali poter aumentare la produzione nazionale degli apparecchi sanitari sempre meno disponibili in questi giorni di emergenza. Un impegno, quello preso dalla famiglia Agnelli, volto a fornire un enorme aiuto in questo momento di estrema difficoltà e che rientra in un piano di iniziative volte ad aiutare le strutture del territorio per fronteggiare l’emergenza. Alcuni giorni fa, ricordiamo, la famiglia Agnelli ha donato 10 milioni di euro alla Protezione Civile per l’acquisto di altri macchinari sanitari.

Dybala positivo al coronavirus - Dopo Rugani e Matuidi anche il numero 10 delle Juventus è tra i contagiati dal Covid-19. Lo ha annunciato lo stesso argentino via Instagram: «Volevo informarvi che abbiamo appena ricevuto i risultati del test e sia io che Oriana siamo risultati positivi. Fortunatamente siamo in perfette condizione». Sia la Joya, sia la fidanzata, quindi, sono stati colpiti dal virus: entrambi, comunque, appaiono sorridenti nella foto che accompagna il post. Nei giorni scorsi era scoppiato un giallo dopo la notizia diffusasi in Sudamerica sulla sua presunta positività, riportata dall’edizione web di un quotidiano venezuelano. Dybala aveva smentito, così come la Juventus. Ora è arrivata la doccia fredda con i risultati del tampone. Nelle ultime ore hanno lasciato Torino, dopo un tampone che ha dato esito negativo, Cristiano Ronaldo, Gonzalo Higuain, Pjanic, Khedira e Douglas Costa.

Appello per 300 medici - "Ieri abbiamo lanciato un appello straordinario per creare una task force di 300 medici. Sono già oltre 3.500 i medici che hanno risposto all'appello, un numero che sta crescendo di ora in ora. In un momento così difficile, questa è l'ennesima risposta generosa di cui tutti noi italiani possiamo andare fieri. Grazie a tutti, eroi in camice bianco". Così su Fb il premier Giuseppe Conte.

 Nel mondo un miliardo di persone in casa - Quasi 1 miliardo di persone nel mondo sono confinate nelle loro abitazioni, in più di 35 Paesi, nel contesto di un isolamento obbligatorio o per raccomandazioni o coprifuoco imposti dai rispettivi governi, secondo un conteggio fatto oggi dall’Afp.La maggior parte – circa 600 milioni di persone in 22 Paesi – è soggetta a ordini di isolamento obbligatorio, come in Francia o in Italia. Il resto è soggetto a coprifuoco (come in Bolivia), quarantena (come nelle principali città di Azerbaigian e Kazakistan) o inviti non coercitivi a non lasciare la propria casa (come in Iran).