La Sicilia dice basta alla quarantena e si prepara per la fase due della lotta al coronavirus. Musumeci non vuole andare oltre il 3 Maggio, perchè i costi economici potrebbero davvero essere fatali, in una Regione dove l'epidemia è assolutamente sotto controllo, con pochi focolai.
"Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l’ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni. Ecco perché nel pomeriggio il presidente Musumeci incontra il comitato tecnico-scientifico regionale». Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all’Assemblea siciliana.
"Le Regioni non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività - ha continuato Razza - Ma possono valutare degli step di apertura interloquendo con Roma però su basi scientifiche; sarebbe un grave errore se questa graduale apertura delle attività sia valutata al di fuori della sicurezza dei lavoratori, degli operatori, del distanziamento sociale e del contenimento su basi scientifiche e sanitarie. Al prossimo incontro Stato-Regione rappresenteremo la nostra posizione".