Il Trapani calcio non ci sta. I dirigenti parlano di “un danno gravissimo, che rischia di mettere in ginocchio, in un momento già di per sé difficile a livello nazionale, la società e con esso tutti i lavoratori, gli sponsor e tutta la collettività legata alla squadra”.
E così ha presentato nella giornata di ieri un esposto alla Procura di Trapani, inviandolo per conoscenza anche al Presidente del Tribunale di Trapani, al sindaco, al comando provinciale della Guardia di Finanza, alla Lega B e agli istituti bancari, con il quale “intende richiedere l’intervento dell’Autorità Inquirente sulle manovre poco trasparenti poste in essere dall’ex amministratore della società, Maurizio De Simone, dopo l’avvenuto pignoramento della somma di 540 mila euro con il blocco dei conti bancari”.
Nell’esposto viene evidenziato “come il disegno criminoso di De Simone, il cui pignoramento presso terzi è soltanto uno degli strumenti giudiziari indebitamente utilizzati dallo stesso per indurre volutamente in errore il Tribunale, miri a depauperare il bene collettivo della società del Trapani Calcio, per acquisire un ingiusto profitto”. Il Trapani Calcio ha inoltre evidenziato come, dagli atti, risulti non dovuta ad Fm Service la somma pari a 350 mila euro mentre sarebbe comprensibile ma non condivisibile il riconoscimento di una somma minore pari a circa 120 mila euro, fermo restando le consistenti somme che a sua volta il Trapani Calcio vanta nei confronti della Fm Service a titolo di danno patrimoniale subito per condotte appropriative e di malversazione per le quali De Simone e altri risultano indagati dalla procura. Danno, per circa 200 mila euro il cui ristoro è stato formalmente richiesto in sede civile e sarà tutelato nell’instaurando procedimento penale.
La società ha altresì sottolineato come “il blocco totale dei conti correnti, la indisponibilità di ingenti somme di denaro ed il blocco delle richieste di finanziamento siano l’effetto incontrollato della perdurante azione criminosa posta in essere dal Sig. De Simone dalla data di cessione della società, ai quali, del resto, si aggiunga anche il deterioramento dei rapporti del Trapani Calcio con la Lega di appartenenza, che hanno comportato il blocco di grosse somme di denaro”.
“Le mirate azioni di disturbo della vecchia gestione – ha scritto ancora la Società - si inseriscono in una fase in cui il Trapani Calcio, seppur con non poche difficoltà a causa del ritardo con cui vengono incassate le somme dagli sponsor, dalla Lega e da terzi, ha adempiuto al pagamento degli emolumenti dei tesserati e sta provvedendo al pagamento degli stipendi dei dipendenti.
Il tutto con la conseguenza di minare - purtroppo con interessate complicità imprenditoriali e mediatiche locali - la continuità aziendale della società per esporla al concreto rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora dalla nuova gestione, dagli stessi sponsor e dai singoli sostenitori, come per esempio gli abbonati a cui dovrà essere restituita la quota non usufruita dell'abbonamento…Tale rischio appare ancor più grave in questa delicata fase gestionale che se compromessa pregiudicherebbe irrimediabilmente la società fino al rischio della mancata iscrizione al prossimo campionato stagione sportiva 2020-2021 ed in un momento storico di emergenza sanitaria-finanziaria-economica legata alla pandemia Covid-19 che ha già di per sé recato una grave pregiudizio alle attività produttive di una vasta platea di aziende”.