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26/04/2020 06:00:00

Confermata interdittiva antimafia per la Mirto srl. Ci aveva querelati nel 2017

 E’ fuori dalla “White list” la Mirto srl di San Cipirello.

La società, che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, non potrà avere rapporti con le pubbliche amministrazioni.

E’ infatti diventata esecutiva l’interdittiva antimafia arrivata nel novembre del 2019.

Una decisione, scrive il collega Leandro Salvia di Valle Jato News, arrivata dopo un lungo braccio di ferro burocratico tra la ditta sancipirellese e la Prefettura.

La misura era stata inizialmente sospesa dal Tar, grazie al ricorso della Mirto. Qualche giorno fa però è arrivata la decisione del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, che con un’ordinanza ha reso l’interdittiva antimafia di nuovo esecutiva.

Un provvedimento che ha come sfondo lo scioglimento per mafia del comune di San Cipirello a giugno dell’anno scorso.

 

E dell’impresa avevamo parlato su Tp24 in un articolo, che potete leggere qui, quando nel 2017 la società si occupava di rifiuti per il comune di Campobello di Mazara.

L’articolo non era piaciuto agli amministratori della società, Bartolo ed Ignazio Mustacchia, che ci avevano querelato.

Il gip però aveva archiviato, dandoci ragione e scrivendo che le informazioni che avevamo riportato non erano smentite dalla realtà dei fatti e che  “Mustacchia Ignazio è stato realmente tratto in arresto nel 2002 per i reati indicati nell’articolo ed è stato effettivamente assolto nel 2004. Allo stesso modo egli ha subìto la confisca di beni così come narrato dal giornalista”.

 

I due avevano insistito molto sul fatto che nel pezzo non fosse stato indicato di essere stati ritenuti “vittime della mafia”.

Oggi scopriamo anche, come scrive Leandro Salvia riportando le parole dei giudici del Cga, che il dominus della ditta Mirto “non è stato, formalmente e sostanzialmente, riconosciuto vittima di mafia ma ha solo avuto accesso al Fondo di rotazione per avere ottenuto dall’Autorità Giudiziaria una pronuncia di natura risarcitoria prevista a seguito di costituzione di parte civile nei processi nei confronti di soggetti imputati di reati di mafia”.

 

Inoltre, i giudici amministrativi hanno considerato plausibili le valutazioni della Prefettura, che ha fatto riferimento anche ai “plurimi profili di cointeressenza” fra la Mirto e la Cogesi. Anche quest’ultima colpita da un’altra interdittiva antimafia e dal sequestro dell’intero capitale sociale. Entrambe si sarebbero spartiti la gestione dei rifiuti nel comune di San Cipirello.

 

Egidio Morici