"Questo matrimonio s’ha da fare", è l'appello che Italian Wedding Industry lancia al Governo nazionale per far ripartire con la fase 2 quella che è l'industria del matrimonio e che muove un fatturato importante per il pil italiano.
La pandemia da Coronavirus sta bloccando le vite delle coppie che dovevano unirsi in matrimonio ma anche quella di tanti lavoratori che vivono dell'organizzazione del ricevimento e che coinvolge, fotografi, fiorai, atelier. Il mondo dell'industria wedding chiede di ripartire, anche con il supporto degli ordini professionali, ingegneri, architetti e geometri, per definire nuove regole di salvaguardia.
Un nuovo appello in diciannove punti quello del movimento spontaneo Italian Wedding Industry, nato in Sicilia ha fatto già il giro di tutta Italia. L’imprenditore Umberto Sciacca e la event manager Barbara Mirabella, IWC, hanno raccolto oltre 4000 firme, coinvolgendo famosi brand italiani, di abiti da sposa, sposo e cerimonia, e gli operatori della filiera matrimonio. Sono 17 mila i matrimoni saltati fino a questo momento a causa dell'emergenza e le stime parlano di altre 50 mila che salteranno tra maggio e giugno 2020, disdette che potrebbero dare un colpo di grazia definitivo.