Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/04/2020 06:00:00

Trapani, la videoconferenza "Turismo Anno Zero". Confronto, idee e proposte per cercare di ripartire

 Il punto di vista dell’esperto di comunicazione e quello dell’imprenditore, quello del giornalista economico e del professore universitario, ed ancora, del sindaco e dell’assessore al Turismo e poi quello di tanti operatori turistici.

Confronto, idee, riflessioni e proposte sono state al centro, della 2^ videoconferenza "Turismo Anno Zero. Come ripartire...", organizzata da Trapani Welcome, in collaborazione con il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale e la Pro Loco Trapani Centro.

Il tema era incentrato sui trasporti locali: funivia, aliscafi, bus, mini crociere, noleggio con conducente, ma si è comunque fatto un focus sulla situazione attuale di crisi del comparto turistico della provincia, al momento ancora in fase di stallo per via dello stop dovuto al lockdown per contrastare il Coronavirus.

Ad aprire la videoconferenza Paolo Salerno di Trapani Welcome che ha anche moderato l’incontro: Ad oggi non c’è due nessuna novità per il turismo con la Fase 2 del Governo e non si sa quale fase ci toccherà. La Regione, in un primo momento, ha detto che stanziava 50 milioni di euro, poi 75 milioni, ma tutto questo dobbiamo ancora vederlo. Penso sarà fondamentale il tema della comunicazione per riuscire a ripartire e bene. Bisogna infatti saper comunicare che verranno usate notevoli misura di sicurezza. Al momento c’è massima incertezza – continua Salerno - non si sa quanto costerà viaggiare, non sappiamo le strategie dei grandi vettori aerei, e bisognerà seguire una strategia a medio e lungo termine. Il tema dominante degli ultimi tempi è: ce la faremo, ma i dubbi sono tanti. Bisogna fare sistema e aiutarci tra di noi. Non sono molto convinto che gli aiuti statali possano determinare l’andamento di una stagione turistica”.

Salerno dà alcuni dati che sono i numeri che corrispondono ai flussi turistici prodotti dalle aziende o Enti ospiti alla videoconferenza: Funierice ha trasportato 450 mila passeggeri nel 2019; il comune di Favignana ha visto transitare 350 mila turisti; a Pantelleria 53mila passeggeri sono sbarcati sull’isola da giugno a settembre; le minicrociere per le Egadi movimentano 100mila turisti all’anno.

 "La situazione è molto complessa e i dati sono anche difficili da leggere perché nascondono la reale situazione - così Marco Platania, docente di economia del turismo università di Catania -. Devo dire che neanche nei periodi bellici gli alberghi sono stati chiusi. Le pandemie sono fenomeni molto complessi da affrontare e risolvere. Il turismo ha subito in maniera dura la crisi da Covid e per alcuni territori purtroppo lo schock è ancora più grave perché dipendevano molto dal turismoI consumi sono crollati e appare urgente un piano di recupero per poter affrontare il futurocontinua Platania -. Dopo il primo periodo di stop, ora dobbiamo vedere quale sarà quello della riapertura. Poi ci sarà quello della vaccinazione, e poi un periodo ancora più lungo che è quello della convivenza e che ci porterà anche alla possibilità di focolai di ritorno. La Sicilia, però, come destinazione turistica può sfruttare questo fatto di essere un’Isola e un arcipelago di Isole. Altro aspetto importante è il fatto che la Sicilia ha avuto una bassissima percentuale di contagio. Vedo però un punto di debolezza principale che è la comunicazione strategica, qui facciamo tanta fatica perché, purtroppo, non abbiamo una Governance turistica. Il problema della comunicazione, visto che c’è la crisi della domanda, sarà fondamentale. La rassicurazione del turista la si deve fare con una comunicazione strategica. Se siamo bravi a informare, tenere aggiornati i turisti e rassicurarli sulla capacità di controllo, sarà già un ottimo passo in avanti. Di fronte ad una situazione così complessa si fa fatica però a vedere una Governance in grado di analizzare lucidamente queste situazioni”.

Nino Amadore, giornalista Sole24ore: "Secondo me non esiste il “Covid free”, non è la strada migliore puntare su questo tipo di campagna. Noi dobbiamo distinguere due fasi: quella di oggi che io chiamo della sopravvivenza e quella del domani in cui devo capire cosa è possibile fare per mantenere la mia attività. Purtroppo, però, al momento non si sa nulla di nulla, sui trasporti e sulle modalità di ripresa. Siamo un’Isola grande con più di 5milioni di abitanti, e potremmo pensare al Turismo di prossimità, per fare qualcosa, per non morire e non certamente per crescere e svilupparsi. E’ un opzione da valutare, poi si vedrà. Il turista ha bisogno essere educato. Non è un turismo ricco quello nostro. Da noi il 45% dei turisti vale il 60% del giro di affari. La Comunicazione è chiaro che sia l’aspetto principale in questa fase perché può garantire la trasparenza di quel che accade ai cittadini e ai turisti. Ma Bisogna capire che tipo di comunicazione. Se è autoreferenziale, diciamo: no grazie.  Si deve iniziare un dialogo con chi fa comunicazione per professione. In questi momenti, in questa fase comunicare bene significa dare valore ad un determinato prodotto o servizio. Io continuo ad essere convinto che gli imprenditori si salvano da soli. Perché sanno cosa serve per superare lo stallo. Devono però superare il fatto di non “bastare a se stessi”. Bisogna fare network. Le misure di sostegno del Governo devono andare alle imprese, a chi ha fatto il proprio dovere. Ma quella parte lavora in nero che fine farà? Questo momento deve servire per riflettere e per fare del turismo una vera industria. Se è organico come lo è in parecchi paese europei può dare risultati, se non lo è non serve a nessuno”.

"Negli ultimi sei anni abbiamo avuto 3 milioni di passeggeri - le parole di Germano Fauci direttore generale della Funierice -Oltre 12milioni di fatturato. Abbiamo un milione di utili in sei anni che serviranno ad affrontare la manutenzione. Questi i dati che abbiamo conquistato dopo anni di duro lavoro, e oggi rischiamo tanto, è un dramma. Basta pensare che il 65% dei turisti era straniero e oggi non vengono turisti stranieri. Altro 20% venivano con le navi. I gruppi organizzati con i pulman non possono più transitare. Questo è lo scenario: mi chiedo cosa facciamo: abbandoniamo? Secondo me dobbiamo mettere tutte le strategie possibili in campo per affrontare la questione. Il problema è cercare di soffrire e sopravvivere nel 2020. Le prospettive sono drammatiche. Si parla di ritorni di contagi, di lockdown riattivati nel caso di nuovi contagi. Allora noi non ci possiamo permettere di fare girare le 42 cabine vuote. Non presentiamo alla Regione i km percorsi e non prendiamo contributi. Sulle cose da fare, devo dire che condivido con Amadore e Platania, il fatto che la comunicazione sia fondamentale in questo momento. Che in Sicilia ma anche Trapani ci siano stati pochissimi casi di Covid va comunicato bene per offrire sicurezza ai turisti, ai passeggeri. La Funierice ha la possibilità di essere presidio sanitario e garantire all’utente la sicurezza di non essere contagiato. Facciamo il controllo con il termoscanner, obbligheremo a passare da noi e controlleremo la presenza di mascherine e guanti. Il messaggio della sicurezza funziona sia per l’utente che per il luogo che riceve i turisti, che deve ripartire a fare il turismo. Infine, la politica - conclude Fauci -  deve fare la propria parte. Siamo stufi di vedere politici che scaricano il barile sugli altri e non propongono mai una iniziativa. Non basta fare una nota e dire siamo con i baristi, i ristoratori, gli albergatori, ecc".

Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi: "Io la strategia turistica del Governo Regionale ancora non l’ho compresa. Non credo dobbiamo inventarci ricette particolari. Credo che gli italiani non abbiano ancora rinunciato alla vacanza. Si deve ancora aspettare un paio di settimane per capire quale sarà il futuro prossimo. Io punterei nel cercare di programmare il turismo nel mese di giugno. Se altri territori ragionano sul passaporto sanitario, penso che questo possa risolvere i problemi di trasporto. Non so cosa accadrà il 4 maggio. Oggi ragioniamo di un nuovo sistema di cui ancora non abbiamo nessuna certezza. Dobbiamo cercare di prendere spunto da cosa stanno facendo le altre regioni come la Sardegna e la Puglia. Chi vive di turismo stagionale vivrà una crisi molto lunga nel tempo. Credo però si possa dare al turista, italiano, per il momento, la possibilità di poter far fare una settimana alle Egadi in sicurezza. E’ chiaro che viviamo però un momento allucinante".

Davide Parrinello, armatore di imbarcazioni da minicrociere rappresentante di 10 armatori che operano in provincia di Trapani, da Marsala e Trapani: "La nostra categoria è quella maggiormente penalizzata e non ha neppure preso le 600 euro. Non ha sovvenzioni da parte della Regione. Lavoriamo da aprile ad ottobre e siamo noi a creare i pacchetti turistici per gli olandesi o per i francesi. Siamo noi che ci facciamo tutto e non abbiamo aiuti statali. Abbiamo avuto tante disdette in aprile, maggio e giugno e nonostante questo facciamo il trasporto. Spero che il governo regionale ci prenda in considerazione".

 Giacomo Briamo presidente ASINCC (trasportatori): "Il mio pensiero è comunque di un ridimensionamento. Il 2020 non sarà quello che è stato il 2018 o il 2019. Purtroppo se non ci saranno provvedimenti si rischia oltre al ridimensionamento anche la chiusura. E’ vero che oggi siamo isolani e dobbiamo puntare su questo con una ottima comunicazione. Bisogna puntare sull’accoglienza anche se non avremo fondi per il nostro comparto. Non è facile il nostro futuro, dobbiamo andare avanti, crederci e dobbiamo far riflettere il nostro Governo, in primis quello regionale".

Rosalia D’Alì assessore Turismo Trapani e Presidente Distretto Turistico Sicilia Occidentale: "Bisogna agire, come Distretto abbiamo preparato un piano strategico. Chiediamo di non essere trattati come le altre regioni d’Italia. Possiamo dirci una regione quasi "Covid free". Abbiamo chiesto al presidente Musumeci e a Conte quanto meno di aprire i confini all’interno della nostra regione e di poterci muovere da noi per permettere di ripartire. Dobbiamo chiedere, dobbiamo insistere, così come è stata forte la protesta dei commercianti che hanno consegnato le chiavi, noi dobbiamo farci sentire e dobbiamo agire e in fretta. Noi i primi di maggio avremo ospite l’assessore regionale al Turismo. Vogliamo capire come funzionerà questo voucher e cosa sta mettendo in campo la Regione per il turismo. Vogliamo capire anche quelle che sono le iniziative del Governo nazionale. Perché per il turismo ci sono dei provvedimenti diversi da prendere. Chiediamo che venga dato un contributo a fondo perduto e attendiamo gli sgravi fiscali".

E in chiusura di videoconferenza ha concluso così il suo pensiero Marco Platania: "Non sono entusiasta dei voucher se rimangono fine a se stessi, senza una programmazione. Sul passaporto sanitario è chiaro che il processo di ripresa economica sarà più rapido. Sarà fondamentale se sarà utilizzato a livello comunitario. Se lo farà per dire solo il Lussemburgo servirà a poco. Il fatto del “Covid Free” è sicuramente una carta da giocare, ma bisogna però lasciarlo fare a chi è professionista della comunicazione, immaginatevi cosa potrebbe accadere se dopo la ripartenza ci trovassimo con una zona rossa per un nuovo focolaio di Coronavirus".