Dopo 40 giorni le famiglie in difficoltà ancora apsettano i soldi della Regione Siciliana. Quelli che erano stati promessi "subito" da Musumeci. Solo che non sono mai arrivati. Insomma, un'altra cattiva figura che fa il paio con la farsa della cassa integrazione (ne parliamo qui).
I 100 milioni stanziati il 28 marzo dalla giunta Musumeci per garantire buoni spesa a chi ha bisogno sono persi nei menadri della burocrazia. Questo perchè la Regione non ha fatto come il Governo (soldi subito con la Protezione Civile), ma ha utilizzato fondi comunitari, facendo impazzire gli uffici dei Comuni.
E pensare che erano soldi da destinare «prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito o alcuna altra forma di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza».
Però di questi 100 milioni, la Regione ne aveva pronti 30. E i Comuni non sono in grado di spenderli, perchè devono fare nuovi regolamenti, e devono seguire le rigide regole della rendicontazione prevista per i fondi comunitari.
A Marsala sono arrivati circa 500mila euro, su un milione e mezzo di fondi attesi. Alcuni Comuni, come Trapani, neanche li hanno richiesti. Ma i Comuni che hanno ricevuto la loro quota non hanno poi erogato un solo euro ai propri cittadini, perchè è tutto troppo complicato.